La buona notizia è che non si giocherà a Viggiù, questo grazie alla Varesina che non ha accettato il cambio di campo all’ultimo momento. Non contattata dal Varese, ma avvisata da Baretti, presidente del Comitato Regionale della Lnd, la società di Venegono Superiore non ha avallato la richiesta di spostamento del terreno di gioco dei padroni di casa biancorossi. Così la partita, come da programma ufficiale, rimane fissata allo stadio “Franco Ossola” che è chiuso oramai da tempo per via delle utenze di acqua, luce e gas staccate. E’ lì che alle 20.30 si presenteranno gli avversari e anche la terna arbitrale. Invece, come domenica scorsa, non ci sarà nessuno della prima squadra. Nel caso in cui riaprisse lo stadio, il Varese sta facendo di tutto, toccherà alla Juniores affrontare il derby. Siamo sicuri che i baby Varese vogliano giocare? Lunedì sera, ospite al Salotto di Varese Sport, Paolo Maccecchini ha dicharato: “… I ragazzi sono stati obbligati a giocare”. Questa volta si rifiuteranno?
Il regolamento prevede che il cambio di campo sia chiesto al massimo cinque giorni prima del match, ma la norma prevede anche che in “condizioni particolari” ci possa essere uno spostamento all’ultimo minuto, così come è successo in due casi nell’ultimo weekend, quello del Varese che ha giocato in casa (con la Juniores) a Viggiù contro la Castanese e anche quello del Busto 81 che sabato, non riuscendo a spalare il “Chinetti” di Solbiate, ha optato per il sintetico di Vedano. La domanda è: sapendo perfettamente delle condizioni dello stadio, perchè il Varese non si è svegliato prima? La risposta è semplice: perché, oltre all’abbandono di un dirigente dopo l’altro, vige la disorganizzazione più totale. E lo confermano gli avversari: “Dal Varese non abbiamo ricevuto nessuna comunicazione – spiega il ds Massimiliano Di Caro -. Lo stesso Crl ci ha detto che per loro lo spostamento non era consono alle tempistiche. Noi comunque siamo pronti a giocare”.
Resta dunque da capire se il Varese riuscirà ad aprire o meno lo stadio. Al momento pare impossibile, nessuno ha il coraggio, o il buon senso, di dire che non si giocherà. Ad usare la logica siamo allora noi: Varese-Varesina non si giocherà. Il “Franco Ossola” è chiuso da gennaio ed è stato riaperto solo in un’occasione, proprio la sfida tra Varese e Varesina poi rinviata per neve, grazie ai generatori e alle autobotti portate dal Milan per disputare la partita della sua squadra femminile.
A tutta questa bagarre si aggiunge la trattativa societaria: il presidente Claudio Benecchi sarebbe pronto ad annunciare la cessione delle quote del club. Ma oramai nemmeno i comunicati ufficiali sono più credibili. Oggi c’è il serio rischio che la squadra vada incontro alla sua prima sconfitta a tavolino, alla quarta è prevista la radiazione del campionato.
Ma qual è il pensiero del Comitato Regionale in merito a tutto ciò? “E’ un problema che va risolto e lo affronteremo domani in riunione dove saranno presenti anche i vertici di Roma nell’incontro sulla giustizia sportiva; all’ordine del giorno ho voluto inserire anche la questione Varese – le parole del presidente Baretti -. Noi siamo disposti ad andare incontro alle società, ma non è pensabile andare avanti fino alla fine con la Juniores. Si falsa il campionato e non è giusto anche in rispetto delle altre squadre. Il Varese ha un occhio di riguardo, per la storia e per la piazza, e ha anche un’attenzione politica; ci sarà un incontro con l’amministrazione comunale al quale parteciperò in prima persona per capire meglio la situazione”.
Anche noi di Varese Sport ci presenteremo al “Franco Ossola” e racconteremo la situazione in diretta.
Seguono aggiornamenti.
Elisa Cascioli – Michele Marocco