100 anni. E sentirli tutti. Perché un secolo di onorato servizio comporta rughe da esibire con orgoglio. Senza la necessità di ricorrere ad alcun lifting. 100 anni di Pro. Un secolo con i Tigrotti è stato il tema della conviviale di febbraio del Panathlon Club La Malpensa ospitato martedì sera dal ristorante Idea Verde di Olgiate Olona.
Ricorrenza che il sodalizio del presidente Enrico Salomi ha voluto onorare centrando la serata sul crinale delle emozioni. Menu chiarissimo. Cioè, reading di “100 Anni di Pro”, la raccolta di racconti opera di Carlo Albè prodotta dall’associazione omonima (rappresentata nella circostanza da Cristina Castelli e Lorenzo Pisani). E voci dei protagonisti. Nello specifico, Pippo Taglioretti (record di presenze in maglia biancoblu con 389 caps), Riccardo Colombo (tornato alla Pro Patria a 13 anni dalla sua prima esperienza), Sandro Turotti (DS e regista degli ultimi successi tigrotti), Nicolò Ramella (Responsabile della Comunicazione del club di via Cà Bianca) e Alberto Armiraglio (ex presidente e profondo conoscitore delle vicende della Pro).

pro patria centenario panathlon malpensa 01Pescando nel mazzo delle confidenze emerse dalla chiacchierata, selezioniamo un Taglioretti nostalgico (“Ai calciatori di oggi invidio gli stipendi. Ma giocare mi ha permesso di non lavorare per 20 anni. Quando perdevamo c’era sempre qualcuno che prendeva in giro. Io mi rifacevo rinfacciando il fatto che potevo andare al cinema mentre loro erano in fabbrica”); un Turotti con l’orizzonte rivolto al futuro (“Patrizia Testa aveva obiettivo di essere la presidentessa del centenario. Obiettivi? Ma, in passato mi aveva parlato di Serie B o playoff… non ricordo bene…) e pronto a (ri)confermare l’allenatore (“Non credo che Javorcic abbia ricevuto altre offerte. In ogni caso, pensa solo alla Pro Patria”); e un ruspante confronto tra le abitudini di un tempo ricordate da Armiraglio (“Noi matricole dovevamo ammorbidire le scarpe nuove dei giocatori della prima squadra”), e quelle (identiche) di oggi raccontate da Colombo (“L’ho appena fatto anch’io. Le mie scarpe sono state testate da Ghioldi”). Insomma, il tempo passa ma il calcio resta più uguale a sé stesso di quanto non si immagini.

Chitarra e voce di Giusy Leonardi hanno regalato al meeting un taglio intimo che il contesto richiedeva. Gli occhi lucidi di Pippo Taglioretti ne hanno sdoganato l’impatto.

Giovanni Castiglioni