Non è nostro intento mettere zizzania o creare polemiche in una stagione strabiliante come quella che sta vivendo la Pallacanestro Varese, ma la gioia e l’entusiasmo del tifoso vanno alimentate. Con cura, con la consapevolezza che quello che si sta facendo, considerato il rapporto budget-risultato, è davvero importante. Negli ultimi giorni due interviste pubblicate sul quotidiano locale La Prealpina al DG Andrea Conti e al coach Attilio Caja hanno invece smorzato un po’ questi sogni di gloria.

“Alla luce della classifica l’appetito vien mangiando… I playoff non sono un obbligo ma uno stimolo forte sì; per quanto mostrato finora sul campo la squadra ha dimostrato di meritarli, dovremo confermare di valerli nelle ultime 11 partite”, ha dichiarato il DG Conti.
“Ci aspettano partite con margini di errore pressochè azzerati. Vale per la coppa, in cui se sbagli una gara sei fuori, ma anche per il campionato in cui ogni passo falso rischia di costare carissimo… Viviamo il momento con la gioia per quel che ci siamo conquistati sul campo e cercheremo di fare, ma senza l’ansia per quel che abbiamo ancora davanti… Se ci confermeremo ai playoff avremo fatto strabingo, ma anche se non dovessimo farcela considererei comunque migliore questa annata rispetto a quella scorsa del sesto posto”, ha dichiarato Attilio Caja.

Tutto giusto, tutto perfetto: gettare acqua sul fuoco e alzare la tensione per un futuro difficile e pieno di incognite. Il tifoso, però, ha bisogno di ottimismo, di entusiasmo, di essere gasato. Il tifoso di Varese sa benissimo cosa vuol dire fare basket nella Città Giardino e le difficoltà che si incontrano, ma vuole vivere gioia ed emozioni che vanno alimentate. Quindi, cari Andrea ed Attilio, 10 in campo per quello che avete fatto fino ad oggi, un 10 ancora da meritare per come dovete alimentare il trasporto dei tifosi.

Michele Marocco