“Vis” pacem, para bellum, dicevano i latini. E Nico Vis, coach del Basket Clivio, sapeva benissimo che questa stagione sarebbe stata, per la sua squadra, di “guerra” e di battaglia. Sapeva, l’ottimo tecnico ex-Valceresio e Gallarate in C Gold, decisamente “lussuoso” per la categoria, che ci sarebbe stato da sbuffare e lottare strenuamente per portare a casa l’obiettivo salvezza.
“La classifica attuale, dodicesimo posto con 12 punti, 6 vittorie e 13 sconfitte è più o meno ciò che ci si aspettava ed – spiega Vis – è abbastanza in linea con le aspettative riferibili alle risorse a disposizione. Poi, è chiaro, spingendosi verso un’analisi più approfondita emergono alcuni elementi perfetti per scatenare il rammarico: vedi tre partite perse ai supplementari, vedi altre gare che ci siamo giocati a testa alta e con grandissima dignità fino all’ultimo possesso e abbiamo perso per una qualità che, in questo momento, ci manca: l’esperienza. Tuttavia, al di là del dato numerico, sottolineo tutta la mia soddisfazione nell’allenare un gruppo di ragazzi che durante il lavoro settimanale in palestra sono semplicemente meravigliosi e l’orgoglio di poter collaborare con una società che, dispetto della categoria, pensa, progetta e si muove con un passo degno di categorie superiori. Il club infatti, grazie all’attenzione e agli sforzi profusi da Marco Longosini, che si è dimostrato un dirigente di alto profilo, è un gioiellino a cui dal punto di vista tecnico e organizzativo non manca proprio nulla”.

Invece, dal punto di vista tecnico, in cosa siete carenti?
“Ci manca l’altra qualità che in palestra, anche impegnandosi come delle bestie, non si può proprio costruire: il fisico. Tutti i miei giocatori, seppur dotato di un discreto atletismo, difettano in chili e centimetri e l’immagine che regaliamo nei time-out, durante i quali, io svetto dall’alto, si fa per dire, dei miei 193 centimetri, è esaustiva. Insomma, ci mancano i lunghi e i “corpi da piazzare sotto canestro e in un basket che anche nelle minors è sempre più improntato ad un gioco fisico e atletico presentarsi con una formazione vistosamente “under-size” non è esattamente confortante. Poi, a margine, i ragazzi si stanno dimostrando bravissimi e con grande spirito di sacrificio, nel tentativo spesso riuscito di sparigliare le carte tattiche, si adattano a giocare fuori ruolo. Così Sandrinelli, gioca frequentemente da “falso numero cinque” e altri ragazzi scalano in posizioni del campo che, per ortodossia tecnica, non sarebbero le loro. Così, insieme a Giovanni Gavioli e Roberto Di Pasquale, i miei eccellenti assistenti, cerchiamo di preparare sempre con meticolosità le partite sotto il profilo tattico in modo tale da avere in catalogo un ampio ventaglio di opzioni, ma è del tutto evidente che, alla lunga, contro le corazzate del girone, i “trucchetti” hanno un valore relativo e finisci col soccombere”.

Prospettive realistiche?
“Vogliamo, fortissimamente, puntare alla salvezza diretta che, comunque, dista solo due punti e – conclude fiducioso Vis – per quello che ho visto fin qui penso che sia un traguardo più che raggiungibile”.

 Massimo Turconi