Archie: 6 I primi 20′ sono da dominatore con anche lo splendido incipit iniziale con due bombe sugli scarichi dei compagni per il 6-0 iniziale. Segna 11 punti su 13 alla pausa lunga, ma è anche spesso sulle tracce di Fieler, cattivo cliente che chiude con la miglior valutazione della partita, ovvero 26. Qualcosa di più era da fare.
Avramovic: 7,5 Entra inusualmente dalla panchina, ma marchia l’intera partita col suo piglio offensivo. Disputa un secondo periodo da signore dell’anello mettendo a ferro e fuoco la difesa belga ogni volta che decide di entrare. Trova meno spazi nella ripresa, spreca qualche pallone di troppo, ma se l’OJM porta a casa la vittoria una buona fetta di torta spetta ad Aleksa.
Iannuzzi: 6,5 E’ un peccato che chiuda la sua gara con un fallo tecnico, ma Antonio disputa una prova solida sia in attacco dove sa dare profondità al gioco varesino, sia in difesa dove si rende utile con chiusure e recuperi. 12′ di qualità.
Salumu: 6 Acclamato dal pubblico di casa alla presentazione e lanciato in quintetto da Caja, Jean si perde nelle pieghe della partita non riuscendo veramente a incidere se non nel quintetto insieme ad Avramovic dove dà il meglio di sè.
Scrubb: 7,5 E’ un pò come il Manny tuttofare dei cartoni animati: sa fare tutto e riempie la sua gara di quel tutto. Punti, rimbalzi (6), assist (3), difesa e la ciliegina sulla torta è la bomba, rivelatasi decisiva, del 65-69 a -2’30”.
Tambone: 6,5 Nel primo tempo si dedica ad una regia lineare, nella ripresa si mette in proprio segnando a raffica. Sua la bomba del 52-60 che è valsa l’ultimo vero allungo biancorosso. Barometro in crescita continua.
Cain: 7 Palloni giocabili ne vede pochi, ma la mole di lavoro e i chilometri che macina in difesa sono da encomio.
Ferrero: 5,5 Disputa 7′ senza mai entrare veramente nel ritmo gara. Flash: uno sfondamento subito nel terzo periodo.
Moore: 5,5 Vince ai punti la sfida con Djordjevic che riesce a fare peggio di Ronnie. Serata opaca per Moore che non trova molto al di la dei 4 assist e una regia parsa buona nei primi 20′, ma incapace di leggere il cambio di ritmo difensivo di Ostenda nei secondi 20′.

Matteo Gallo
(foto Fiba)

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