Cinque partite per giocarsi tutto,  cinque partite per rimanere aggrappati alla prima categoria, 450 minuti che si spera possano bastare per raggiungere l’obiettivo di inizio anno, la salvezza. È una San Marco col coltello tra i denti quella che scenderà in campo da qui al 28 aprile, una San Marco che ha voglia di dimostrare quanto una stagione complicata possa comunque avere un lieto fine.

luca michele ds san marcoNe è convinto il il ds Luca Michele che nonostante tutto vede una squadra viva e pronta a tutto.
Nella mia testa a questo punto della stagione pensavo di ritrovarmi con 6/7 punti in più e di vivere una situazione più tranquilla, non è così e non possiamo cambiare quello che è stato, ma onestamente non rimpiangiamo nulla anche se troppo spesso i minuti dopo il 90esimo sono stati fatali, sappiamo di esserci messi da soli in questo caos e da soli, con tutte le nostre forze, ne usciremo“.

In effetti la dodicesima piazza ed i 27 punti accumulati non bastano per dormire sonni tranquilli, c’è un playout dietro l’angolo, bisogno cambiare strada alla svelta.
La responsabilità di tutto questo è mia, le scelte le ho fatte io ed evidentemente qualcosa non ha funzionato, in un’altra società sarebbe stato esonerato il mister, invece qui abbiamo solo raddrizzato un po’ il tiro ed abbiamo unito le forze, ed ora remiamo insieme per tirarci fuori da questo mare agitato“.

Cosa intendi per raddrizzato un po’ il tiro?
Accanto a mister Marchiorato abbiamo inserito il mister della juniores Daniele Efrem al posto di mister Cappato, e questo lo abbiamo fatto per dare più assestamento alla squadra ma anche e soprattutto in un’ottica futura, per fare un lavoro importante sui giovani anche perchè noi viviamo di questo“.

Guardiamo al campionato in generale: te lo aspettavi così?
Assolutamente sì, bello, intenso, squadre in pochi punti che dimostrano quanto sia equilibrato, le zone alte della classifica rispecchiano più o meno le mie previsioni, è un campionato con tanti valori, mi hanno colpito i giovani di tante formazioni, ho visto diversi classe 97, 98 e 99 di qualità, questo non succede sempre, i giovani fanno tantissimo, talvolta possono sostituire l’esperto di turno, non sempre certo, ma quest’anno ne ho visti davvero tanti di valore“.

Vediamo se ti sbilanci: chi è la favorita per il titolo?
Non ho dubbi e dico Cas. Lo dico già da tempo a dire il vero, ogni anno a Busto Arsizio c’è un exploit, penso che questo sia il loro anno e ne sarei felice perchè sono una bella società e per il mio amico ds Claudio (Colombo ndr) se lo meritano, e a proposito di giovani e di giocatori esperti credo che siano proprio i più completi e più equilibrati“.

san marco_1Oramai ti sei sbilanciato, facci qualche nome…
Io ho un debole per il nostro ex centrocampista Caccia, classe ’98, che penso stia facendo un ottimo campionato e per Vacirca 97, poi loro hanno anche Berton, a mio avviso il giocatore più forte della categoria, colui che li traghetterà verso il successo finale“.

Torniamo alla San Marco, come la vedi la bagarre salvezza?
È tosta perchè in realtà quando devi salvarti tiri fuori tutto, magari anche quello che non si è visto al massimo nel corso del campionato, credo che Brebbia sia un po’ in difficoltà adesso e penso che in fin dei conti il playout sarà uno solo mentre le altre due saranno retrocessioni dirette, io spero che ci salveremo con una giornata di anticipo, giocarci tutto nell’ultima di campionato con l’Antoniana sarebbe non solo difficile ma sarebbe brutto, giocarsi tutto in un derby tra due compagini storiche, non voglio nemmeno pensarci“.

Su chi punti dei tuoi per queste “cinque finali”?
Al di là del gruppo unito e del mister, persona che stimo ed in cui credo moltissimo, ho due nomi per questo finale di stagione: uno è Vendemmiati perchè è un professionista a tutti gli effetti, si allena al massimo, spinge sempre, e l’altro è Carraro, perchè ho scommesso sul fatto che questo potesse essere l’anno del suo riscatto post infortunio, sta già dimostrando delle buone cose, credo che la sua caparbietà e la sua voglia saranno determinanti“.

Non resta che giocarsela e crederci insomma…
Non abbiamo mai smesso di farlo e non smetteremo certo adesso“.

IL CAMMINO DELLA SAN MARCO

Mariella Lamonica