Il nostro basket ha vissuto un anno veramente movimentato fuori dal parquet con crisi societarie a ripetizione a simboleggiare una fase di piena decadenza, ahinoi, del nostro movimento. Ultima in ordine di tempo la vera e propria bomba dell’esclusione di Torino dal prossimo campionato sancita dalla LegaBasket nella riunione di lunedì scorso. “Un atto dovuto – afferma il GM biancorosso Andrea Conti –. Quest’anno abbiamo visto veramente tanti problemi in seno a varie società. Il nuovo regolamento etico è stato approvato a inizio anno e Torino lo ha violato. Poi, ci sarebbe anche un conflitto d’interessi con Cantù: Gerasimenko ha dei contratti di sponsorizzazione con i brianzoli che non sono stati onorati per via di presunte difficoltà economiche del magnate ucraino che sono letteralmente incongruenti col fatto che abbia messo dei capitali, invece, a Torino. Ora i piemontesi sono esclusi dalla Lega il che significa che il prossimo anno non potranno partecipare alla serie A, ma i problemi del nostro campionato rimangono tanti”.

In mezzo a tutto ciò, va sottolineato come Varese stia continuando a disputare un signor campionato. Anche contro Pesaro è stata grande la reazione dei biancorossi che dopo il sorpasso attorno al 30′, hanno mostrato una grande reazione tutti insieme.
“Varese quest’anno ha fatto un torneo al di sopra delle aspettative. Stiamo disputando una stagione di medio alto livello. Basti pensare che l’anno scorso con 30 punti si andava ai playoff e noi con 32 eravamo sesti: quest’anno 32 punti molto probabilmente non basteranno per andare alla post season. Poi, non è da sottovalutare il dato che Varese abbia disputato anche 18 gare di coppa e abbiamo perso Archie per infortunio nel suo momento migliore che è coinciso con la sconfitta di Torino e in casa in coppa con Wurzburg. Non abbiamo mai mollato se non nel secondo tempo di Avellino e abbiamo sempre mostrato grande compattezza e chimica e abbiamo dimostrato di stare al passo con chi, magari, almeno sulla carta ha più talento di noi”.

Grande stagione, eppure, come hai già sottolineato, potrebbe non bastare per centrare i playoff.
“Secondo me conta molto anche il discorso calendario unito alla fortuna. All’andata siamo stati bravi a mettere tanto fieno in cascina, invece al ritorno siamo stati sfortunati, dato che abbiamo incrociato tante squadre nel loro momento migliore. Cito, ad esempio, Milano che abbiamo affrontato dopo la loro prima settimana piena di allenamenti al termine dell’Eurolega oppure Torino che era obbligata a vincere contro di noi per salvarsi. Poi anche Cantù, incontrata nel suo momento migliore dell’anno, con noi appena tornati dalla Germania, oppure Pesaro che ha schierato un quintetto di maggior talento rispetto a noi e con ben otto stranieri sotto contratto di cui due in tribuna”.

Comunque vada, questa Varese è stata la sorpresa dell’anno insieme alla Cremona che tu conosci molto bene.
“A Cremona sono stati bravi e capaci di allestire una squadra molto competitiva. Ha detto però che hanno Diener come italiano, han giocato solo una volta alla settimana e hanno trovato una grandissima alchimia di squadra. Ora loro si giocano il secondo posto con una squadra fortissima come Venezia e sono andati fortissimi nel girone di ritorno. Ci hanno battuto in Coppa Italia, ma in campionato abbiamo vinto entrambe le sfide: forse la Coppa ci ha tolto un po’ di lucidità, ma la nostra annata resta buonissima”.

Venendo alla stretta attualità, ora c’è Pistoia: ti aspetti una gara nervosa come quella con Pesaro dato che loro sono all’ultima chiamata per la salvezza?
“Sicuramente mi aspetto una sfida difficile. Pistoia ha cambiato tanti giocatori rispetto alla partita di andata e si giocherà tutte le sue chance per restare in serie A. Dobbiamo solo affrontarla nel miglior modo possibile. Vogliamo fare bene davanti al nostro pubblico per concludere ad alto livello la stagione. Siamo consapevoli che solo e soltanto noi siamo padroni del nostro destino e che dobbiamo guardare una gara alla volta. Ora tocca a Pistoia, poi andremo a Bologna e vedremo cosa succederà senza dimenticare, giusto per riagganciare il discorso precedente, che anche i felsinei a Varese giocarono la loro miglior gara stagionale, poi mai più replicata”.

Matteo Gallo