CECCO: allora, Beppe, un traguardo l’abbiamo tagliato, per l’altro bisognerà attendere ancora un bel po’…
BEPPE: io non ho tagliato un bel niente. O se l’ho fatto, non me ne sono accorto…
CECCO: va beh va beh, a te piace sempre pigliare per i fondelli…
BEPPE: lo sai che a me piace a volte mettere i puntini sulle “i”. Capisco il senso di appartenenza dei tifosi, ma sono le squadre che vincono e che perdono. Io capisco il tifoso che fa festa quando la squadra vince ma allora non capisco, e dovresti spiegarmi perché accade, la ragione per cui quando la squadra perde i tifosi la contestano. Scusa, ma nella tua ottica (hai detto: abbiamo raggiunto un traguardo) squadra e tifosi sono un tutt’uno. Ma allora questo accade solo quando si vince…
CECCO: beh, i tifosi sono così, istintivi, pulsanti, poco razionali. Bisogna prenderli come sono.
BEPPE: eh no, non bisogna prenderli come sono! Secondo me almeno alcuni vanno educati, in che modo non lo so o non lo voglio dire. Con gli hooligans, in Inghilterra, ci sono riusciti, a quanto pare…
CECCO: va beh, io non volevo fare una digressione sui tifosi. Insisto: la Cimberio prima nella regular season la aspettavamo da venticinque anni…
BEPPE: una stagione indimenticabile, davvero, entusiasmante e divertente, perché vincere diverte la squadra e diverte i tifosi. Lo abbiamo già detto parecchie volte, bravi coloro che hanno messo insieme questa squadra, anche se non è certamente mancato quel pizzico di fortuna sempre indispensabile per fare funzionare bene le cose.
CECCO: anche questo Ivanov mi pare sappia il fatto suo…
BEPPE: lo conoscevano, lo hanno scelto, dunque non avevo dubbi sulla sua utilità. Ti confesso che non me lo ricordavo, ma se all’esordio contro la Scavolini ha tirato giù 9 rimbalzi in meno di 20 minuti vuol dire che è il giocatore giusto, quello che serve sotto canestro quando, nei playoff, il gioco diventerà più fisico.
CECCO: l’hai detto e lo avevamo già detto tante volte, come giustamente hai ricordato, una squadra molto ben costruita.
BEPPE: non vorrei continuare a menare il torrone, ma la Cimberio ti dimostra come dal 1891, cioè da quando è stato inventato il basket, non è che le cose siano cambiate di molto. C’è un asse playmaker-pivot (e dalli…), con i relativi cambi che non devono fare abbassare troppo il livello tecnico quando le seconde linee sostituiscono i titolari; c’è una guardia tiratrice e c’è un’ala forte tiratrice e poi c’è un “numero 4” che può avere caratteristiche diverse (pensa a quanto sono differenti Polonara e Sakota). Mi dirai: tutta bravura, dov’è la fortuna nell’aver messo insieme questa bella macchina che funziona così bene? Io però rispondo che  la fortuna sta nella “chimica”, nel fatto che questi giocatori stanno bene insieme, sul piano tecnico e sul piano umano, che non è meno importante.
CECCO: se trovi i bravi giocatori che però sono teste di birillo, addio…
BEPPE: infatti. Ma non solo: ci sono anche bravissimi giocatori che però non si “sposano” tra loro, non si combinano, non stanno bene insieme tecnicamente. Ma questo lo si può sapere solo dopo che si è fatta la prova, che poi non è una prova…
CECCO: le prospettive del Varese calcio sono un po’ meno allegre…
BEPPE: ho anch’io la sensazione che i playoff siano un po’ appesi a un filo esilissimo. Sarebbe un peccato non giocarli e non saprei dirti se sarebbe preferibile arrivare settimi e vederli sfumare per questo oppure arrivare sesti e non giocarli perché… non si giocano.
CECCO: neppure io saprei dare una risposta ma, a questo punto, un po’ sarei deluso. Eppure i playoff interessano a tutti, creano interesse e denaro, possibile che non si facciano?
BEPPE: senti, questa faccenda a me pare un po’ ridicola. E’ vero, sarebbe interesse generale disputare i playoff ma questi giochi si fanno in campo, mica alla scrivania. E se Livorno e Verona alla fine sono più forti, nettamente più forti, è giusto che vadano in serie A. Al limite puoi discutere sui 9 punti (perché non 10? Perché non 8?), ma è chiaro che un limite deve essere definito a priori.
CECCO: va beh, io faccio il filosofo: pigliamo quello che viene e buonanotte!
BEPPE: approvo. Anche perché io sono già contentissimo che l’anno prossimo ci sia di nuovo la serie B. E sai che cosa significa giocare per quattro anni di seguito un campionato come questo dopo tutta la melma che abbiamo dovuto ingurgitare nel corso di 25 anni?
CECCO: mi hai fatto prima una filippica ma anche tu hai appena detto “abbiamo dovuto ingurgitare”…
BEPPE: certo, ho parlato infatti da tifoso e da tifoso io, come tutti quelli che erano con me, ho dovuto ingurgitare melma. Anche se devo dire che sono stato sempre con piacere vicino al Varese, anche quando giocava pazzeschi campionati di serie C2 e quando si è ritrovato in Eccellenza.
CECCO: hai ragione, quattro campionati di serie B (sperando ovviamente che ce ne siano tanti altri ancora in futuro…) non sono poca cosa…
BEPPE: vorrei ricordarti solo le squadre retrocesse in questi tre anni: l’anno scorso sono scesi Albinoleffe, Gubbio, Nocerina e Vicenza (poi ripescato), l’anno prima era toccato a Frosinone, Portogruaro, Triestina e Piacenza. Quest’anno è già praticamente certo che a scendere saranno Grosseto e Pro Vercelli, poi Vicenza e Ascoli indiziatissimi… Mica uno scherzo…
CECCO: come dire: consoliamoci se non ci saranno i playoff, ce ne faremo una ragione…
BEPPE: però se lo pensa anche la squadra addio…
CECCO: no, alla squadra non lo faremo sapere…
BEPPE: bene, zitti e mosca! Adesso però è il momento dei saluti.
CECCO: alla prossima?
BEPPE: non mi sottrarrò: alla prossima!

Cecco&Beppe