Una brutta partita, una delle più brutte della stagione, costa all’Unendo Yamamay la sconfitta per 3-1 contro Conegliano al Pala Verde di Treviso nella seconda gara di semifinale dei play-off scudetto. Le Farfalle non sono mai state nel match tranne, a tratti, nel secondo set, poi vinto per 25-18. Negativa la prestazione complessiva: molti gli errori in ricezione, poco efficace il muro-difesa, marchio di fabbrica di Busto, e quasi assente l’apporto delle centrali che sono state servite poco e male. Ottima, invece, la gara di Conegliano che si riscatta e fa la parte del leone come l’Unendo Yamamay l’ha fatta in gara-1. Considerata la situazione di parità (un successo a testa), decisivo sarà l’incontro di mercoledì sera alle 20.30 al Palayamamay di Busto Arsizio, serata in cui si conoscerà il nome della prima finalista di quest’anno. Si riconfermerà l’Unendo Yamamay come l’anno scorso o Conegliano continuerà nel sogno dopo aver centrato la semifinale alla sua prima partecipazione ai play-off? Se, di certo, le venete non hanno niente da perdere, la pressione sarà tutta sulle spalle delle biancorosse che, in questi due giorni, dovranno ritrovare fiducia e lucidità.
I due coach confermano i sestetti iniziali visti in gara-1 a Busto Arsizio con Caracuta-Kozuch, Arrighetti-Bauer, Marcon-Brinker e Leonardi per l’Unendo Yamamay e Camera-Nikolova, Calloni-Barazza, Barcellini-Fiorin e Rossetto libero per le padrone di casa.
Avvio da incubo per le Farfalle: se in casa avevano fatto da padrone fin da subito grazie ad un atteggiamento aggressivo, al Pala Verde l’approccio è poco incisivo, quasi timoroso; Conegliano, al contrario, scende in campo grintosa e spinge sull’acceleratore: l’8-4 del primo time out tecnico si amplia velocemente (16-10): Fiorin (70% in attacco) e Calloni su tutte trovano punti e muri a ripetizione (4 muri per lei su ben 7 in totale nel set) e il servizio incisivo mette in grave difficoltà la ricezione bustocca. Deficitario anche l’attacco biancorosso (solo 28% complessivo), tanto che coach Parisi gioca la carta Grbac per Caracuta in regia, ma le ragazze non riescono ad ingranare ed impensierire in alcun modo le venete. Sul 18-11 si vede anche Faucette al posto di Brinker, tuttavia per lei arriva solo un punto; Kozuch è poco servita e sciupa i palloni che le arrivano e l’unica che si salva in un brutto primo set è Marcon (50% in attacco e 80% di ricezione positiva), mentre sul versante Conegliano si accende anche Nikolova che mette a terra il punto del 21-14 e poi quello del definitivo 25-18.
Coach Parisi, evidentemente non soddisfatto dell’andamento della gara, riordina le idee delle sue giocatrici che, catechizzate, approcciano il secondo set in modo finalmente diverso. Dopo il momentaneo vantaggio (8-6, ace di Camera) di Conegliano, Brinker a muro dà la parità (8-8) e innesca un parziale di 0-4 che porta sull’8-12 le biancorosse, avanti per la prima volta nel match. Il muro ora riesce a toccare gli attacchi veneti e la ricezione si fa quindi più efficace; le centrali, Arrighetti su tutte (67% in attacco), sono chiamate meglio in causa da Caracuta, di nuovo in campo dall’inizio, e anche Kozuch sale di tono (50%). Il +4 del 12-16 diventa presto +5 quando Camera spedisce out il servizio; l’Unendo Yamamay riesce ad amministrare il vantaggio con determinazione e il diagonale del 18-25 di Marcon decreta di nuovo l’equilibrio nel conto dei set (1-1) e sembra che Busto sia di nuovo in partita con la testa e le gambe.
Le due squadre viaggiano appaiate e si rincorrono punto a punto (7-8, 14-16) fino a quando le Farfalle trovano il break del +3 (14-17) con Brinker. Conegliano non si scoraggia e, complice tre errori gratuiti consecutivi di Arrighetti e Kozuch (tocchi fuori misura), rimontano e si portano avanti (19-17). Nonostante gli sforzi profusi da Bauer e compagne (su tutte è questa volta Brinker, con il 71% in attacco, l’ultima a mollare), le venete mantengono inalterato il vantaggio, escluso il 21-21 di Grbac in ace, e fanno loro anche il terzo set con il risultato di 25-22. A chiudere è Nikolova che arriva al 50% in attacco, seguita da Barcellini con il 42%. Male le centrali biancorosse (25%) e scende di efficienza anche Marcon (30% in attacco).
Dopo un buon avvio di quarto set, sul 4-8 qualcosa si inceppa ancora in casa Unendo Yamamay, mai in grado questa sera di sfruttare le pericolose fast delle centrali: Conegliano piazza un parziale di 4-0 che tramortisce Busto, incapace poi di reagire. Al secondo time out tecnico, grazie alle grandi giocate di Fiorin, Calloni e Nikolova, le venete sono avanti già di 6 lunghezze (16-10), distacco confermato (20-14) e poi esteso al +7 finale (25-18) che rinvia il verdetto sulla prima compagine finalista a gara-3 mercoledì 1° maggio a Busto Arsizio alle 20.30.
Imoco Conegliano – Unendo Yamamay Busto Arsizio 3-1 (25-18, 18-25, 25-22, 25-18)
Imoco Volley Conegliano: Agostinetto, Maruotti ne, Fiorin 16, Daminato ne, Camera 2, Zanotto ne, Rossetto (L), Calloni 16, Nikolova 15, Crozzolin, Barcellini 13, Barazza 9. All. Gaspari, vice Flisi. Battute errate: 7, vincenti: 3. Muri: 11.
Unendo Yamamay Busto Arsizio: Faucette, Grbac 4, Brinker 13, Taborelli ne, Leonardi (L), Marcon 16, Bauer 5, Kozuch 12, Lombardo, Arrighetti 8, Caracuta 1, Bisconti. All. Parisi, vice Dagioni. Battute errate: 7, vincenti: 4. Muri: 7.
Arbitri: Piana – Zucca
Laura Paganini
(foto Gabriele Alemani http://www.volleybusto.com)