La formula è quella dell’happening. Tutti in campo, dalle giovanili alla prima squadra. Gruppo di famiglia per mandare i titoli di coda ad una stagione memorabile. Non per banale retorica ma perché secolo di storia, ottavo posto e playoff rappresentano traguardi d’eccellenza nella centenaria parabola della Pro Patria. Conduzione affidata al responsabile comunicazione Nicolò Ramella, con antipasto costituito dall’incrocio amichevole tra la Pad Cuffie Colorate e la Fiorentina Special. Incombono le nuvole ma la pioggia risparmia la serata. Interventi istituzionali di pertinenza del sindaco Antonelli e all’Assessore allo Sport Farioli. Premi di rito (Pro Patria Museum a Dido Disabato, Tigrotto del mese a Giovanni Zaro), spruzzata di vecchie glorie, stand gastronomici a vellicare gli appetiti, insomma tutto l’armamentario consono alla circostanza. E a chiudere, la sfilata dei tigrotti 2018/2019 preceduta dai ringraziamenti a collaboratori e staff (per la cronaca, applausometro alle stelle per Turotti, Javorcic e Santana). Un (letterale) pasillo de honor per tramandare ai posteri l’annata. L’emozione non ha voce. O meglio, ha quella (commossa) di Patrizia Testa. Grata agli ultras per aver contenuto i bollenti spiriti ed evitato le multe. In una famiglia si fa attenzione anche a quello.

Giovanni Castiglioni

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