La felicità dei macedoni del Vardar Skopje, al loro secondo titolo continentale, e le lacrime degli ungheresi del Veszprem, battuti in finale per la quarta volta, sono la fotografia della Velux Cup/Champions League che si è conclusa ieri a Colonia.

Uno spettacolo, non solo sportivo, davvero sontuoso che ha lasciato i 20.000 spettatori della Lanxess Arena con il fiato sospeso fino a pochi minuti dal termine di una partita vibrante e combattuta.

Ha vinto per 27-24 il Vardar, che torna così ad essere la regina d’Europa dopo il trionfo del 2017. Successo meritato perché nell’arco dei 60 minuti di gioco gli uomini di Larrondo hanno dimostrato di poter contare su una maggiore varietà di soluzioni offensive rispetto agli avversari.

Il Veszprem ha pagato il torto di concedere troppo nella prima parte del match. Se fosse riuscito subito a sviluppare l’intensità difensiva mostrata nel secondo tempo forse l’incontro avrebbe avuto un’altra storia.

Invece all’inizio i magiari ci hanno capito poco e dopo il gol di apertura (pallonetto di Ferreira Moraes) il Vardar del gigante lettone Kristopans (215 cm) ha spadroneggiato fino a chiudere il primo tempo sul 16-11.

Dopo l’intervallo il Veszprem ha alzato un muro di rabbia agonistica e non sono mancati gli effetti positivi in termini di palloni rubati e di fughe in contropiede finalizzate da Nenadic.

Al 40′, sul 17-16 per il Vardar, la partita era ufficialmente riaperta. I macedoni, tuttavia, sono riusciti a non farsi raggiungere, lasciando sempre agli avversari il compito logorante di inseguire.

Una lunga sequenza di rigori tutti realizzati (Cupic 4/4 per il Vardar, Mahè 6/6 per il Veszprem) ha lasciato le distanze invariate (24-23 al 55′) finché il Vardar ha chiuso il conto.

Nei festeggiamenti, accanto alle tante bandiere giallorosse della Macedonia, hanno fatto capolino alcuni tricolori biancorossoblù a ricordare la folta colonia di giocatori russi in forza al Vardar. Si chiamano Dibirov, Gorbok, Kalarash, Kiselev, Shishkarev e il 13 giugno saranno al PalaYamamay di Busto Arsizio per disputare Italia-Russia, fondamentale per le qualificazioni ad Euro2020. Davvero una brutta gatta da pelare per i nostri azzurri.

Sergio Luoni