C’era chi faceva una vita da mediano e chi, invece, fa una vita sull’asse mediano Saronno Varese. Da Tradate, ogni mattina il buon Riccardo Negri va a Saronno per lavorare sempre in ambito atletico/fisioterapico per poi, nel pomeriggio, correre a Varese per svolgere la sua attività di preparatore atletico per la Robur dove segue tre squadre giovanili oltre alla prima squadra. Insomma, il lavoro è tanto e, a volte, anche senza orari, ma questo non pesa certo al nostro Riccardo:
“Tornare in Robur è ststa certamente un’esperienza molto piacevole e, a dir la verità, speravo di poter tornare in questa società. So la qualità del lavoro che si fa in questa società e ciò è molto importante per chi fa il mio lavoro. Quest’anno personalmente è andato molto bene e non sto parlando di risultati, ma di unione con lo staff e con i giocatori. Seguo 3 squadre giovanili e anche con la serie B siamo riusciti a salvarci senza troppi patemi. Con lo staff del settore giovanile c’è stata un’intesa super, ma anche con la prima squadra siamo sempre riusciti ad andare tutti sulla stessa lunghezza d’onda per cui direi che è stato un anno assolutamente positivo”.

Che differenze ci sono a livello di impostazione di lavoro tra una prima squadra e un settore giovanile?
“Coi ragazzi dipende molto dalla fascia d’età: io seguo la Under 12, Under 13 e Under 14 e con le prime fasce d’età si lavora sulle capacità coordinative. Ciò significa che dobbiamo lavorare sui ragazzi in modo che questi siano capaci di muoversi in qualsiasi modo e in armonia col proprio corpo. Con la prima squadra, invece, si lavora di più sugli aspetti condizionali: resistenza, forza, agilità, reattività e rapidità. A inizio stagione si fa più volume e meno intensità per poi ribalatare questo equilibrio durante l’anno. Sul settore giovanile, invece, si lavora in base alle fasce d’età con lavori completamente differenti in base alla crescita dei ragazzi”.

Ci sono stati dei momenti difficili dal tuo punto di vista?
“Certamente! Quando abbiamo perso 4/5 gare in fila con la prima squadra ed eravamo acciaccati per mille motivi: questo è stato il momento più duro per restare uniti e per lavorare tutti nella stessa direzione. Ce l’abbiamo fatta a stare tutti uniti e i risultati si sono visti”.

Estate tempo di…preparazione alla nuova stagione.
“Personalmente io e Andrea Fontanella abbiamo lavorato a giugno con Caruso e Calzavara sul campo e con tutti i giovani compreso il buon Maruca in sala pesi con un percorso che durerà tutta l’estate. Inotre, andremo avanti tutta estate a lavorare sul miglioramento atletico. In specie, per Calzavara un lavoro più specifico sulla coordinazione su ginocchio e appoggio dei piedi mentre per Caruso un lavoro sulla velocizzazione dei piedi”.

Matteo Gallo