WhatsApp Image 2019-06-27 at 11.07.14“Offro una cena a chi mi trova squadra”, una classica battuta sui social che all’improvviso diventa qualcosa di estremamente serio accanto allo stato d’animo che la segue: “Smarrito“. E’ proprio così che si sente Andrea Scapolo, il portiere 20enne reduce da una complicatissima stagione con la maglia del Varese, colori che ha indossato per tanti anni e che sperava di non dover “svestire”.
“Sto vivendo un periodo un po’ difficile – ammette -; sono sempre andato in ritiro e ritrovarmi fermo mi fa un certo effetto. Non ho ancora programmato le vacanze in attesa di una qualche chiamata. Non voglio essere negativo, né buttarmi giù, spero di non ritrovarmi a dover smettere di giocare. Sarebbe un duro colpo”.

WhatsApp Image 2019-06-27 at 11.07.14(3)Dopo i primi anni al Bosto, il portiere di Monvalle è passato al Settore Giovanile del Varese difendendo i pali di Allievi, Beretti e Primavera prima di approdare in prima squadra nell’anno della vittoria del campionato di Eccellenza. Ha giocato con la Juniores per poi fare una parentesi in D all’Acireale prima di tornare al Varese. Nell’ultima stagione si è fatto trovare pronto tra i pali. “Sono soddisfatto della prima parte di stagione, sia della squadra che personalmente. Abbiamo iniziato bene, belli carichi verso un sogno che invece è svanito in fretta e non per colpa nostra. Si era creato un gruppo speciale con tanti giovani e ci hanno tarpato le ali. Tornando indietro avremmo dovuto prendere decisioni diverse, ma col senno di poi è facile parlare. Abbiamo comunque preso le decisioni di comune accordo, tutti insieme, sempre uniti. Nella seconda parte di stagione hanno influito troppi fattori esterni; io ho subito anche l’intervento di appendicite che mi ha condizionato fisicamente. Mentalmente invece quello che è successo al club ci ha parecchio destabilizzati”.

WhatsApp Image 2019-06-27 at 11.07.14(2)In una stagione quasi terribile, una persona su tutte gli ha lasciato di più, Ermes Berton, il preparatore dei portieri: “Un secondo papà – lo definisce Scapolo – che mi ha insegnato tanto, prima di tutto come uomo. Mi ha inculcato i suoi valori; sinceramente ero un po’ sfiduciato e grazie a lui ho saputo rialzarmi. Spero un giorno di ritrovarlo e di lavorarci ancora insieme. Si merita il meglio per la sua professionalità”.

Nella vita di Scapolo non c’è solo il calcio, ma anche l’università… e i social. Studia Scienze della Comunicazione all’Insubria e all’orizzonte ci sarebbe anche la partecipazione ad un programma tv. “Chissà, sto ponendo le basi per un piano B, ma il mio obiettivo è sempre quello di giocare. Quella è la strada che vorrei seguire, ma sto prendendo in considerazione il fatto che potrebbero esserci deviazioni”.
A guidarlo nel suo cammino c’è sempre papà Mauro al quale ha dovuto dire addio da bambino per colpa di un male incurabile: “Ce l’ho tatuato sulla pelle, è sempre con me, sia nei momenti difficili che in quelli belli. E’ un pensiero costante”.

In attesa di una telefonata, questo weekend, il portiere varesino parteciperà alla Keeper Battle di Rapallo, la sfida tra portieri che si affrontano faccia a faccia su un campo a due porte. Chi arriva per primo a 5 gol vince: dunque parare, ma anche segnare e Scapolo, da ex attaccante (quando era bambino), ci vuole provare.

Elisa Cascioli