bando stadio-vareselloA dieci giorni dalla pubblicazione ufficiale del bando per assegnare le gestioni dello stadio “Franco Ossola” e del centro sportivo delle Bustecche, il Comune di Varese ha tenuto un incontro pubblico per spiegare i dettagli mettendosi a disposizione e rispondendo alle domande e curiosità da parte della collettività. Oggi pomeriggio, il sindaco Galimberti e l’assessore allo sport De Simone, insieme ai tecnici, hanno chiarito i punti chiave del bando.

Il Comune vuole mettersi in mostra anche all’estero e ha ricevuto la risposta di qualche ambasciata incuriosita dalle potenzialità dei due centro sportivi. Nel Salone Estense si è presentata l’ambasciatrice spagnola Beatriz Perez “e altri ci hanno contattato avvisandoci che non sarebbero potuti essere presenti” ha detto il sindaco. “C’è già chi ha mostrato interesse, noi siamo disponibili sia ad incontri che anche ad eventuali sopralluoghi”.

L’architetto Andreoli ha illustrato gli interventi tecnici minimi che dovrà fare chi vorrà gestire i due impianti: si tratta di un investimento totale di circa 1 milione di euro per una concessione di 18 anni. “A Varesello vanno risanati gli spogliatoi e fatta una manutenzione ordinaria, inoltre, per questioni urbanistiche, va rimossa la tribunetta e se ne deve costruire un’altra che sia idonea. L’ammontare degli importi è di circa 300mila euro, più gli oneri si arriva a 413mila. Allo stadio vanno fatti interventi straordinari: impianto elettrico e idrico, rifacimento dei bagni pubblici, recinzione di via Vellone, calcestruzzo del Settore Distinti, messa in sicurezza: l‘investimento minimo è di 620mila euro. Nessuno vieta di investire di più”.

Proposte e progetti più ampi e articolati però, dovranno passare per l’approvazione tramite il consiglio comunale. “Diciotto anni è un periodo medio per ammortizzare i costi – spiega il sindaco -. Si è calcolato un potenziale ritorno di 4 milioni di euro”. “Il 10 per cento del volume esistente può essere destinato a esercizi di vicinato – ha spiegato il dott. Facchini -, ovvero negozi, bar/ristoranti, foresterie e uffici. Se si vuole superare il 10 per cento si deve passare all’approvazione in consiglio comunale”.

“Il concessionario sarà obbligato ad ospitare il Varese Calcio, ovvero quella società che erediterà il titolo sportivo del club fondato nel 1910 – ha sottolineato De Simone -. Per Varesello invece, c’è l’obbligo di continuare la collaborazione con l’Università dell’Insubria, Facoltà di Scienze Motorie“.
Ma il Varese Calcio esisterà ancora? La società di Benecchi è stata invitata all’incontro odierno, ma non si è presentata. La convenzione-ponte firmata l’estate scorsa con enormi promesse da parte di Fabrizio Berni è oramai scaduta il 30 giugno scorso e lo stadio è tornato nelle mani del Comune.

Non solo calcio allo stadio, ma anche manifestazioni ed eventi, come i concerti, purché sia salvaguardata la struttura. La prima fase di gara sarà valutare i soggetti con i requisiti (per presentare domanda c’è tempo fino al 25 luglio alle 12.30), la seconda riguarderà le offerte vere e proprie. Può presentarsi un club dilettante purché sia nel registro del Coni.

bando stadio-vareselloMa c’è qualcuno interessato? “Sì – garantisce il sindaco -, ma i partecipanti non si potranno comunque svelare. Non abbiamo timore di un bando deserto, siamo anzi molto ottimisti”.
Nella Sala Matrimoni non è passata inosservata la presenza del varesino Fraietta, ex dirigente del Legnano ora alla Sestese. In sala anche Ambrosetti, patron dei Gorillas che sono soliti usare lo stadio per eventi importanti. C’era poi Danilo Filippini, ex ds del Varese e della Pro Patria della fine degli anni ’80, che collabora con diverse realtà calcistiche svizzere. Stadio e centro sportivo potrebbe essere allettante per qualche squadra della vicina Svizzera. Presenti anche alcuni rappresentati di fondi di investimento. Insomma, qualcosa si muove.

Elisa Cascioli