Idee chiare, determinazione ed obiettivi da raggiungere ben prefissati. Stefano Bizzozi, 59 anni, veneziano, da maggio a capo di Varese Academy e nuovo responsabile tecnico del settore giovanile di Pallacanestro Varese, conosce bene i meccanismi della pallacanestro ed è specialista soprattutto delle squadre giovanili. A Varese lo ricordiamo bene per essere stato il vice di Frank Vitucci nella stagione 2012/2013, l’anno degli “Indimenticabili” e per essere diventato capo allenatore nel febbraio 2014 in seguito all’esonero di Fabrizio Frates, guidando i biancorossi nelle ultime 10 partite. E’ una persona che ama stare in mezzo ai giovani per trasmettere loro il suo amore per questo sport, preparando atleti che possano diventare il futuro della pallacanestro italiana.

Stefano, sei tornato a Varese con un altro ruolo. Come hai intenzione di organizzare il lavoro, quali sono innanzitutto le tue priorità?
“Sono molto felice di essere ritornato a Varese, realtà che già conoscevo e dove ho trovato tanto entusiasmo ed una gran voglia di costruire una nuova pagina legata al settore giovanile. Tra le mie priorità sicuramente c’è quella di continuare ad insistere su un progetto legato ai fondamentali e alla formazione dei giocatori. La mentalità giusta qui c’è già perchè nel recente passato sono state disputate quattro finali nazionali. E, a questo proposito, credo che un ragazzo che si allena sul parquet del palazzetto di Masnago e che alzando gli occhi veda gli stendardi appesi, una storia vincente di una delle società più importanti in Italia, debba per forza sognare di diventare un atleta di serie A, un giocatore “made in Varese”. Noi allenatori abbiamo il compito preciso di preparare i futuri giocatori italiani”.

Ci sono dei ragazzi che avete già nel mirino, che possano crescere in questa direzione?
“Certo, ci sono sicuramente dei giovani che sono già sulla buona strada, che possono diventare degli ottimi giocatori. Sono ancora molto giovani ma secondo me hanno tutti i numeri per farcela e per esplodere. Mi sembra un po’ prematuro dire dei nomi, l’importante è lavorare ed impegnarsi a fondo”.

Per portare a Varese nuove leve attingete anche in altri bacini In Italia e all’estero?
“Cerchiamo di essere attivi e di conoscere le eccellenze che stanno crescendo in Italia per quanto riguarda i giovani. L’apertura sia in Italia che all’estero è sicuramente positiva per noi e dobbiamo affacciarci anche in altri bacini per avere un’ulteriore conoscenza di quello che abbiamo a disposizione”.

Il settore giovanile di Pallacanestro Varese si è affacciato spesso verso la Serbia. Gianfranco Ponti ci ha sempre tenuto…
“Stiamo parlando di un paese che ha radici profonde di conoscenza di questo gioco, anche se in questo momento il mondo del basket si è molto globalizzato e possiamo quindi reclutare le nuove leve anche da altri paesi. Il mio principale obiettivo è vedere i ragazzi di Varese giocare per Varese, la squadra della loro città”.

Quest’anno diversi sono i volti nuovi fra gli allenatori di Varese Academy: Raimondo Diamante, Tommaso Gergati, Cristiano Maino, confermato invece Milan Josic.
“Sono molto soddisfatto dello staff che collabora con me e dobbiamo lavorare insieme per percorrere il miglior tragitto possibile che ci porti ai traguardi che ci siamo prefissati. Il vantaggio di Varese è che qui si respira basket in ogni momento perchè stiamo parlando di una delle società storiche in Italia che vive di pallacanestro in maniera viscerale. Tutte le persone, infatti, che fanno parte di questo mondo da noi allenatori, ai giocatori e passando anche dai genitori masticano pallacanestro fin dall’infanzia e questo ci aiuta notevolmente”.

Qual è il livello oggi in Italia dei settori giovanili? Tu vieni da tre anni splendidi a Roma all’Honey Sport City e con l’Under 18 hai appena vinto il titolo nazionale.
“Roma per me è stata qualcosa di magico, una società partita da zero, è stato tutto incredibile, ma la passione e la voglia di costruire e giocare a pallacanestro l’ho riscontrata in generale nei settori giovanili in Italia. Sarebbe utile ritornare a spingere affinchè proprio nel nostro basket venga riservato uno spazio importante ai giovani, avviando magari delle politiche che siano rivolte allo sviluppo concreto di questo settore”.

Come abbiamo già detto, conosci bene la nostra città. Qual è un tuo giudizio sul mercato portato avanti fino a questo momento da Pallacanestro Varese?
“Finora è stata costruita una squadra molto equilibrata, i giocatori sono dei seri professionisti e, sbilanciandomi un po’, posso dire che è stato preso un buon playmaker. Caja è un ottimo allenatore, lo conosco da tanti anni, ho collaborato con lui a Pesaro e spero che la prima squadra possa disputare una bella stagione”.

Benedetta Lodolini