Dopo 25 anni esatti di “prediche cestistiche” fatte altrove. In altre piazze. Con altre fedi e abitudini. Dopo un quarto di secolo Claudio “Tato” Grassi ritrova la sua “chiesa”e torna a casa, alla Robur Saronno, il punto da cui tutto era partito.
Saronno coach Claudio Grassi Robur (1)“Una chiamata inaspettata, quella del presidente Ezio Vaghi perchè – dice in tono ancora un po’ sorpreso coach Grassi -, ormai, dopo tanti anni di assenza e numerose esperienze all'”estero”, avevo messo una pietra sopra sul possibile ritorno a Saronno. Invece, eccomi qua, anzi, rieccomi qua. Onorato di far parte di nuovo della famiglia biancoblu. Galvanizzato da questa opportunità e soprattutto, da saronnese purosangue cresciuto come giocatore e allenatore in Robur, pronto ad iniziare un percorso con un progetto tecnico stimolante: lavorare per dare un taglio sempre più saronnese ad una squadra che negli ultimi anni, per diversi motivi, ha un po’ perso la spinta propulsiva verso i giovani allevati e costruiti in casa. Per me, che ho avuto la fortuna di allenare e successivamente vedere in campo la “famosa generazione ’80” quella dei Leva, Ferrario, Benzoni e diversi altri ragazzi prodotti dal settore giovanile, si tratta di un importante obiettivo a medio e lungo termine importante. So che non sarà facile raggiungere questo traguardo, in particolare nella prossima stagione, ma spero di avere il tempo per portare a termine il lavoro che ho in mente”.

Come mai fai questa puntualizzazione?
“Perchè conosco bene l’ambiente di Saronno e so che non sarà cosa semplice trovare un equilibrio tra l’abitudine a primeggiare messa in mostra dalle varie squadre negli ultimi dieci anni e il desiderio di dare spazi e responsabilità di gioco ai ragazzi più giovani. Il pubblico di Saronno vuole applaudire formazioni competitive mentre, non è un mistero, con i giovani bisogna avere un pizzico di pazienza in più per ottenere risultati che, nel caso, saranno comunque in divenire. Ad ogni modo, ribadisco, farò il possibile e l’impossibile per cercare di lanciare in prima squadra alcuni dei giovani che, a tutti gli effetti, faranno parte della rosa”.

Di chi stiamo parlando?
“Di un gruppetto di giovani classe 2000 e 2001 – De Capitani, Quaglia, Quinzi, Merlo e Pellegrini – che hanno già avuto esperienze tra i senior giocando, e vincendo, il campionato di Promozione. Però, come evidente a tutti, la C Gold è tutt’altra cosa ed è a quel livello che sarà richiesto loro di tentare un auspicabile salto di qualità. Noi tutti, io per primo, siamo dalla loro parte convinti che abbiano le qualità per farcela. Poi, è chiaro, il grosso del lavoro tecnico e mentale, toccherà a loro perchè, ai ragazzi è stato detto in tutti i modi, non ci saranno regali da parte dello staff tecnico e ogni secondo sul parquet andrà conquistato con fatica e sudore partendo ovviamente da un atteggiamento positivo in allenamento”.

Quindi, a conti fatti e al netto dei movimenti di mercato, che squadra avrai a disposizione?
“L’unico movimento in entrata è quello di un elemento esperto e di talento come Marco Santambrogio, play-guardia classe 1988, che torna a Saronno dopo gli anni trascorsi a Gazzada. Santambrogio allunga a 8 le rotazioni dei giocatori che abbiamo fortemente voluto confermare: Mariani, Leva, Clementoni, Gurioli, Politi, Tresso e Tosi. Un gruppo dal valore indiscutibile che colloca Saronno tra le sicure protagoniste della prossima stagione. Poi – conclude speranzoso Tato -, se i giovani saranno in grado di entrare in pista offrendo un buon contributo, tanto meglio per tutti”.

Massimo Turconi