Troppo bella. Per non essere vera. La Pro Patria si riscopre diva preserale vincendo, convincendo e assestandosi a ridosso del salotto buono del girone. Per la Pianese, 500 km ad andare (ed altrettanti a tornare) solo per essere rimbalzata senza tante menate (2-0 con poca o niente storia). Ivan Javorcic (comprensibilmente) non sta più nella pelle: “Mi è piaciuta molto la squadra perché temevo molto questa partita. Perché avevamo speso molto a Siena, perché avevamo delle assenze e perché loro sono una squadra molto organizzata. Abbiamo giocato una partita molto intelligente agonisticamente. I ragazzi sono stati straordinari. La squadra è matura, umile, ha voglia di imporsi. Il gol di Parker è simbolico. Non c’era Mastroianni e lui ha detto presente. Non sono solo contento di non aver potuto dare spazio a Brignoli che lo merita. Verrà anche il suo momento”.    

I sogni Sean desideri. 40’’ per lui posson bastare. Cioè, tanto quanto è servito a Sean Parker per firmare la sua prima rete biancoblu e ipotecare i 3 punti. Nel post partita tono e prossemica sono però da ordinaria amministrazione: “Il Mister mi ha dato l’opportunità di giocare dal primo minuto per l’infortunio di Mastroianni e ho sfruttato l’occasione. Un bel gol ma pensiamo già all’Arezzo. Il lavoro paga sempre e quest’estate ho lavorato soprattutto sulle mie carenze”.

Io so che tu sai che io so. Se non fosse che l’incrocio è già avvenuto alla prima giornata, ci sarebbe da scomodare la proprietà transitiva. La Pro Patria batte il Siena che 3 giorni dopo mette sotto il Monza (0-2 al Brianteo firmato Oukhadda e Cesarini). Quindi? Nulla. Il sillogismo finisce lì. Semplicemente, la schizofrenia del campionato ha coinvolto (a sorpresa) anche la gioiosa macchina da guerra del Berlusca. Che andrà comunque in B. Ma (forse), con meno agio del previsto. Sesta giornata in esaurimento oggi con Carrarese – Olbia (ore 16) e Alessandria – Giana Erminio (20.45).

Questa o quella per me pari sono. Trittico toscano da chiudersi domenica con la trasferta di Arezzo (ore 17.30, stadio Comunale “Città di Arezzo”). Nella storia solo 10 precedenti (tutti nel terzo millennio) con il pareggio filo conduttore: un successo tigrotto (1-0 a Busto il 15 settembre 2002 con rete di Salvalaggio), due amaranto e 7 pari (compresi i 2 dell’anno passato). In Valdichiana, una vittoria interna e 4 pareggi. Chiaro il risultato mancante. La scaramanzia impone però di non sottolinearlo.                                   
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Giovanni Castiglioni