Eleonora Rosati (nella foto insieme a Ivan Basso) parla chiaro, senza peli sulla lingua. La moglie del presidente del Varese, Antonio Rosati, analizza la stagione del Varese, positiva nonostante gli alti e bassi e si augura di rivedere presto “il Varese visto in campo negli ultimi anni”.
Mancano pochi giorni al big match che mette in palio i playoff, quello tra Brescia e Varese…
“C’è poco da dire. La squadra deve tirare fuori gli attributi e dare la vita per raggiungere il suo obbiettivo. Psicologicamente siamo tutti carichi e siamo entrati nello spirito già da un po’. Sta tutto nelle nostre mani”.
Cosa vorresti vedere in campo?
“Ciò che non ho visto quest’anno, o meglio che si è visto solo a sprazzi. Ovvero una squadra affamata e con voglia di far vedere quello che vale. Questo è quello che ho visto fino allo scorso anno, quest’anno la squadra non ha del tutto dimostrato quello che poteva dare”.
La causa?
“Non dipende da nulla, né dall’allenatore, né dalla squadra, né da altri elementi. Si tratta di alchimia e quest’anno raramente è scattata. Non ho visto la luce in campo e spero che sabato ci sia”.
Anche i tifosi se lo aspettano…
“Anche in campionati meno entusiasmanti un vero tifoso va sempre oltre ai risultati e se tiene davvero alla squadra la sostiene nel bene e nel male, anzi nei momenti difficili dovrebbe ancor di più dare il tifo. Se si spegne l’entusiasmo della piazza è la fine, dobbiamo crederci tutti insieme. Agostinelli ci crede, la squadra lo segue, la società lo vuole e i tifosi devono crederci insieme a noi. L’affetto intorno al Varese lo sentiamo e non vogliamo deludere nessuno”.
Oltre al Varese, la beneficenza. In cosa consiste il lavoro dell’associazione fondata insieme al presidente Mus-e?
“Abbiamo fondato questa associazione onlus nel 2011 con lo scopo di far integrare i bambini stranieri nelle scuole primarie, di insegnare loro a comunicare tramite arti visive, mimo e teatro per integrarsi al meglio. Attualmente operiamo su Milano e speriamo presto di poter estendere l’attività  anche a Varese”.

Elisa Cascioli