Dopo la grande vittoria conquistata contro Venezia il rito dei “selfie”, degli autografi da vergare su foto, quaderni, palloni, magliette e delle strette mano è infinito. Ma Josh Mayo, persona disponibile se mai ne ho vista una, non si sottrae. A tutti i tifosi Openjobmetis regala grande disponibilità e larghi sorrisi assaporando, come giusto, la sua fetta di celebrità.

Naturale, dopo una gara che i suoi connazionali definirebbero semplicemente “On the money game”…
“Dopo una serata così bella e importante per noi, e anche per me – dice il playmaker Pallacanestro Varese -, è gratificante condividere la nostra gioia andando in mezzo alla gente. A Masnago c’è sempre una bellissima atmosfera, ma dopo un successo conquistato contro i Campioni d’Italia tutto diventa ancora più grande ed esaltante”.

Chiave del vostro successo?
“Due le chiavi di lettura: l’ottima partenza, che ha costretto Venezia a spendere tante energie per recuperare uno svantaggio in doppia cifra, e la capacità di restare concentrati quando loro hanno messo il naso avanti. In quel frangente il rischio di mollare di testa e uscire dalla partita era elevatissimo. Invece noi abbiamo dimostrato di possedere “focus” e la durezza mentale per stare nella partita. E vincerla”.

Da quanto tempo attendevi di vivere una serata del genere?
“Per dire la verità, già lo scorso anno in Germania, in una gara di Champions – continua Mayo con una battuta – avevo battuto Venezia. Però, mi rendo perfettamente conto che fermare la squadra campione nella serie A italiana ha tutto un altro effetto, di portata sicuramente diversa, ovviamente più importante”.

Hai preso la squadra nelle tue mani e in un momento delicatissimo del supplementare.
“Fino a quel momento avevo messo insieme una partita del tutto normale, con qualche giocata interessante ma senza nessun acuto. Poi, è chiaro, ho capito che la partita stava arrivando nelle mie mani e a quel punto ho solo preso le responsabilità che mi spettavano anche perchè – osserva Josh – la difesa di Venezia stava alzando la pressione su tutti i nostri passaggi e trovare la via del canestro stava diventando davvero complicato. Quindi, servivano due-tre colpi a sorpresa, canestri inventati fuori dai giochi e devo dire che mi è andata benone. Però, non voglio sentir parlare di squadra nelle mie mani. Sarebbe ingiusto per il nostro sistema di gioco e per i miei compagni i quali, esattamente come me, lavorano sodo, si allenano bene e meritano grandissima considerazione. Non a caso, lo sottolineo, in altre gare sono saliti alla ribalta da protagonisti Vene, Peak, Jacovicks e Simmons e, ne sono sicuro, presto toccherà ad altri perchè il nostro stile di gioco è fatto apposta per offrire opportunità a tutti i ragazzi”.

8 partite, 4 vinte altrettante perse: come giudichi il vostro bilancio?
“Sono contento, ma non soddisfatto perchè forse ci mancano 2-4 punti che ci sono sfuggiti malamente. Tuttavia, allo stesso tempo, riconosco che fare punti e portare a casa vittorie nel campionato italiano è complicatissimo. Le squadre sono tutte molto preparate dal punto di vista tattico e, tutti quanti, hanno almeno 2-3 giocatori di talento in grado di risolvere le gare in qualsiasi momento. Detto questo aggiungo che personalmente mi riterrò soddisfatto, quindi felice, solo il giorno in cui avremo la certezza matematica di aver raggiunto i playoff un traguardo che, lo sanno bene tutti i tifosi, rappresenta il sogno stagionale. Un obiettivo da inseguire gara per gara lavorando forte e pensando, considerando l’equilibrio assoluto del campionato, di poter fare punti in ogni situazione. Già dalla trasferta di sabato prossimo a Reggio Emilia. Contro una squadra che lotterà insieme a noi – conclude Josh – sono in palio punti che valgono il doppio”.

Massimo Turconi