Ha giocato in molte regioni d’Italia dalla Serie D alla Promozione e nell’ultimo mese a mezzo ha imparato ad apprezzare la nostra provincia e, in particolare, il Lago di Varese visto da Gavirate. Si tratta di Gianluca Maraschio, attaccante pugliese classe 1988 che, in cinque presenze con la maglia della capolista Gavirate, ha firmato quattro reti destando fin da subito un’ottima impressione.

Come ti trovi in rossoblù? L’ambientamento sembra procedere decisamente bene.
“Direi di sì. Sono molto contento e al Gavirate sono felice. Fin dal primo contatto ho avuto belle sensazioni e di giorno in giorno ho la conferma che gioco in una società sana e seria, con dei compagni che, come me, hanno una forte cultura del lavoro e che mi hanno accolto subito come uno di loro e con in panchina un mister preparato e che ci stimola a dare il meglio di noi. I risultati, poi, ci stanno dando ragione e la sensazione che ho è quella di essere a casa”.

Nella prima parte di stagione hai giocato con il Vighignolo. Che cosa ti ha portato a cambiare?
“A Vighignolo eravamo partiti bene come squadra e anch’io non avevo fatto male, ma poi ci siamo un po’ persi, me compreso. Non posso dire nulla del Vighignolo e li ringrazio per i mesi passati insieme e per avermi lasciato andare al Gavirate. Del Gavirate, per me che sono pugliese e che da non molto vivo a Milano, sapevo ben poco; mister Caon, invece, sapeva molto di me, mi ha visto in video e mi ha contattato. All’inizio ero titubante, soprattutto per la distanza, ma poi ho accettato di intraprendere questa nuova esperienza e posso solo esserne contento. A Gavirate c’è tutto per fare bene e possiamo scrivere una pagina di storia importante”.

Uboldese-Gavirate 09Hai girato molto e e hai parecchia esperienza. Ti era mai capitato prima di essere a +11 dalla seconda a gennaio?
“Mai e ne siamo parecchio felici. Domenica a Besnate abbiamo giocato un primo tempo perfetto, paradossalmente abbiamo sofferto un po’ quando gli avversari sono rimasti in 10 e poi abbiamo assestato il colpo del ko che ci ha fatto guadagnare terreno sulla Besnatese, seconda in classifica. Ho già vinto il campionato di Promozione in Abruzzo con il Sambuceto e anche allora arrivati a marzo avevamo un buon vantaggio; qui siamo sulla buona strada, ma ci sono ancora 14 partite e tantissimi punti in palio e non bisogna mai abbassare la guardia. C’è entusiasmo e vincere aiuta a vincere perchè dei successi non ci si stanca mai. Il percorso, però, è ancora lungo e dobbiamo essere sempre concentrati”. 

Quanto a te, che cosa ti porta in Lombardia?
“Sono pugliese, ho studiato in Abruzzo e da un paio d’anni mi trovo in provincia di Milano dove lavoro come insegnante di Educazione Fisica. Ho esperienza in categorie e campionati di varie regioni, ma secondo me non ci sono molte differenze tra nord e sud; dappertutto ci sono squadre più fisiche e altre più tecniche e il Gavirate è una di quelle che vuole proporre gioco, cosa che amo”.

Nel tuo curriculum c’è anche la Serie D.
“Ci ho giocato quattro stagioni: Grottammare, Francavilla, Rossanese e Ostuni. La Serie D è il mio più grande rammarico: ero giovane e acerbo e avrei voluto avere la maturità di adesso per affrontarla in un altro modo. Ho fatto una ventina di gol in totale, ma con la testa attuale mi sarei espresso meglio. Oltre alla Serie D, ho molte presenze tra Eccellenza e Promozione. Le stagioni al Sambuceto, al Delfino Flacco Porto e l’anno scorso al Bresso sono state le mie migliori e avrò segnato un centinaio di gol complessivamente. Nel campionato in corso, tra Vighignolo e Gavirate, sono a 9 e spero di continuare a timbrare il cartellino non tanto per una soddisfazione personale, ma per aiutare la mia squadra a raggiungere l’obiettivo promozione. Il collettivo vale più del singolo”.

 

IL CAMMINO DEL GAVIRATE

Laura Paganini