Riccardo Cocuzza è sempre più il simbolo del Legnano primo in classifica in Serie D: 15 gol e tante giocate importanti per lui che sta trascinando la compagine lilla, vera sorpresa in questa stagione.

Hai segnato 15 gol in campionato e sei il capocannoniere: che sensazioni provi?
“Segnare è sempre bello. Sapevo fin da subito che al Legnano mi sarei allenato bene; la squadra è forte e sono felice di farne parte. 15 gol? Sono contento ma l’importante è il lavoro di squadra che è fondamentale per vincere”.

Hai giocato nel settore giovanile dell’Inter. Che ricordi hai del mondo nerazzurro?
“Mi vengono in mente tanti tornei all’estero ai quali ho partecipato quando avevo 13-14 anni. La mentalità era già da prima squadra. Alcuni miei ex compagni come Duncan o Bessa ora militano in Serie A, ma anch’io sono soddisfatto del mio percorso. Dopo l’Inter, ho deciso insieme alla società di andare a Parma e lì sono cresciuto ancora di più”.

Il tuo Legnano sta andando dalla grande. Dove può arrivare?
“Lavoriamo per vincere ogni partita, restiamo umili ma consapevoli di essere forti. Lotteremo fino alla fine per i nostri tifosi e per la società. Ce la metteremo tutta”.

Quanto è importante il pubblico al Mari?
“I nostri tifosi sono dei grandi, ci seguono sempre e ci sostengono nel bene e nel male. È sempre bello giocare davanti a tante persone, se poi lo fai a Legnano allora è ancora più stimolante”.

Quando segni esulti mettendoti la mano sul volto, come mai?
“È la mia esultanza dai tempi di Savona. Un mio caro amico ed ex compagno di squadra mi diceva sempre che ero un bandito. Allora quando faccio gol mi metto la mano sulla faccia come per coprire il volto. Lo faccio per lui e per l’amicizia che ancora ci lega”.

Nel tuo futuro c’è il Legnano?
“Mi trovo bene, però nel calcio come nella vita non si sa mai, non ci si può sbilanciare. Mi piacerebbe rimanere, ma ne parleremo a fine anno. E speriamo di festeggiare insieme”.

Niccolò Crespi