Giovane, ambizioso e con tanta voglia di farsi notare e vincere. Alessio Piroso sta affrontando al massimo le sue prime settimane a Varese (è arrivato ai primi di gennaio), destinazione che ha scelto dopo un anno e mezzo di Alps a Brunico con la maglia del Val Pusteria in cui si è guadagnato la stima e le attenzioni di tante squadre di IHL. Quando ha deciso di cambiare aria, il richiamo dei Mastini è stato il più forte di tutti e il 23enne torinese ha già dato prova di essere una buona freccia nell’arco dell’attacco giallonero.

Come procede l’ambientamento? Che cosa ti ha fatto dire di sì ai Mastini?
“Tutti mi hanno parlato bene della società, dell’allenatore, dei compagni di squadra e dell’entusiasmo che ultimamente sta tornando in città per questo nostro meraviglioso sport. E non posso che confermare tutto ciò: qui sto bene e ci sono gli ingredienti giusti per dare il meglio”.

Sei arrivato a Varese poco prima dell’inizio del Master Round e della Final Four di Coppa Italia che non è andata come si sperava. Sabato contro il Merano avete incassato un’altra sconfitta. Come si fa a riprendere la marcia?
“Ci è dispiaciuto per l’epilogo negativo delle due gare contro il Merano, ma in entrambe le occasioni abbiamo lottato fino all’ultimo secondo. La voglia e la grinta non ci sono mancate e nemmeno il fantastico supporto dei tifosi. Non siamo demoralizzati, ma sicuramente dobbiamo lavorare e capire cosa non è andato per ripartire più forti di prima”.

Qual è il tuo obiettivo, il tuo sogno?
“Vorrei giocare al massimo per Varese e aiutare la squadra a togliersi delle belle soddisfazioni alla fine di questa stagione. Quanto al futuro, sono ancora giovane e un giorno mi piacerebbe tornare a giocare in Alps. Il mio lavoro è giocare ad hockey e vorrei che sia così anche nei prossimi anni”.

Hai cominciato da piccolissimo e c’è lo zampino di tuo papà.
“Pur avendolo desiderato, lui purtroppo non ha mai potuto giocare ad hockey. Io, invece, ho messo per la prima volta i pattini a 4 anni e non li ho più tolti. Ringrazierò per sempre lui e mia mamma che hanno fatto tanti sacrifici per permettermi di coltivare questa passione, mi hanno sostenuto quando a 14 anni ho deciso di trasferirmi da Torino ad Egna per provare a fare di questo sport la mia professione e ancora oggi mi incoraggiano e mi vengono a vedere appena possono”.

Nel tuo curriculum c’è anche un’esperienza in Canada.
“Nel 2016 ho giocato per una stagione vicino a Vancouver. È stato un anno magico dal punto di vista sportivo e umano e mi ha permesso di crescere e approdare in Alps al Val Pusteria. Pur non avendo giocato molto per la grande concorrenza, a Brunico ho cercato di lasciare il segno. Sono fiero di quello che ho fatto lì e spero di ripetermi anche a Varese”.

Giovedì alle ore 20 al PalAlbani arriverà il Pergine per la riedizione della semifinale di Coppa Italia. 
“Poco più di una settimana fa abbiamo vinto noi con un grandissimo terzo periodo. Ci hanno messo in forte difficoltà e noi siamo usciti alla distanza. Giovedì dovremo entrare in campo con la mentalità vincente e trovare un successo che possa risollevarci dopo due ko di fila. Vincere potrà solo farci bene”.

Laura Paganini
(foto Benvegnù, Agenzia Blitz)