Tre vittorie, un pareggio ed una sola sconfitta: numeri d’alta classifica per la Castellanzese di Achille Mazzoleni che, con il nuovo anno, sembra aver definitivamente svoltato, trovato la sua dimensione fisica e mentale per rincorrere il sogno di mantenere la categoria al primo storico anno di Serie D.

Ma dove si nasconde il segreto della svolta dei neroverdi? Forse il cambio di modulo?
“Non credo sia stata quella la chiave. Sicuramente passare al 3-5-2 ci ha aiutato ad essere più ordinati in campo, ma le cose da sistemare erano ben altre. Quando sono arrivato qui ho percepito molta negatività e si stava perdendo quella voglia di lottare, pur essendo solo all’inizio del campionato. Facevamo anche delle buone prestazioni ma non riuscivamo ad ottenere i risultati”.

Improvvisamente qualcosa è cambiato.
“Con il Nibionnoggiono abbiamo toccato il fondo. Al termine di quella partita sono tornato negli spogliatoi molto arrabbiato e mi sono fatto sentire dai ragazzi. Ho cercato di pungerli nell’orgoglio. E’ cambiato il modo di pensare. La squadra ora ha il coltello fra i denti e riesce a rialzarsi anche quando va sotto”.

Quella di oggi è una Castellanzese in costante crescita, trainata da giocatori esperti e giovani di assoluta affidabilità.
“Abbiamo finalmente trovato la strada giusta, non tanto per i risultati, ma per lo spirito della squadra. Ieri sono arrivati anche due nuovi giocatori: l’attaccante classe 2001, Niccolò Corti, prelevato dal Monza U19, e il difensore classe ’98, Alessio Marcone, in arrivo dalla Pro Patria. Era da un p0′ che li seguivamo. Numericamente abbiamo delle defezioni in attacco e difesa. Penso che il lavoro del direttore Asmini sia stato egregio perché abbiamo portato a casa due profili veramente interessanti”.

Come vede il futuro?
“Sono sereno. Ci aspettano una serie di partite importanti e complesse da affrontare: Caravaggio, Pro Sesto, Ponte San Pietro, Seregno e Sondrio. Il prossimo mese sarà decisivo per noi. Però non potevamo trovare momento migliore per disputare queste gare. Abbiamo il morale alto e non vogliamo mollare”.

IL CAMMINO DELLA CASTELLANZESE

Alessio Colombo