Sarà un altro weekend anomalo per la Pallacanestro Varese che guarderà ancora dal divano le altre formazioni di serie A. Stavolta non c’entra il turno di riposo, bensì la Coppa Intercontinentale disputata dalla Virtus Bologna che ieri sera ha affrontato in semifinale i campioni del Sudamerica del San Lorenzo di Almagro con le nostre vecchie conoscenze Esteban Batista e Gani Lawal. Vittoria per 75-57 che vale la finale di domenica per i felsinei.

Quella appena trascorsa è stata la prima settimana utile per inserire e rodare Justin Carter che, ricordiamolo, è arrivato al posto di Peak che, a sua volta, è finito in Romania al Cluj Napoca. Insomma, anche se di gare ufficiali non ce ne sono, non mancano certo gli argomenti in casa biancorossa. Sarà interessante vedere quale potrà essere l’apporto di Carter in una squadra che, con ogni probabilità, è la più anziana della serie dopo la Fortitudo. Quintetto oggi composto tutto da giocatori nati dal 1990 ad andare indietro, già tutti trentenni se eccettuiamo Vene che compirà la cifra tonda nel prossimo mese di novembre. Anche in uscita dalla panchina la musica cambia poco coi soli Tambone (’94) e Jakovics (’93) a dare un minimo di freschezza. Ovvio che un giocatore non cambia di certo l’atleticità e la reattività di una formazione, ma sarà interessante come l’OJM reagirà alla fase più fitta del calendario con 13 gare condensate in due mesi. Infatti, questo è il lasso temporale che rimane fra la prossima gara con la Virtus Bologna del 27 di febbraio e l’ultima di campionato il 26 aprile alla Enerxenia Arena contro Treviso. In mezzo anche una super settimana allungata nel periodo pasquale con 4 gare in 8 giorni dall’11 al 19 aprile. Qui si potrebbe aprire una diatriba: è veramente necessario schiacciare in tale maniera il calendario per poi terminare la stagione regolare ancora prima di maggio e lasciare ferme parecchie squadre in un calendario che vede solo 7 mesi di competizione per tutti? Se si vuole attirare l’attenzione dei media bisogna anche dare materiale di cui parlarne…Pur sapendo che i playoff attirano più attenzione e anche più spettatori davanti alla tv della stagione regolare.

Detto ciò quale può essere l’impatto del vice campione d’Italia con la maglia di Sassari l’anno scorso? Guardiamo a ciò che ha fatto alla Dinamo, intanto. Giocatore che preferisce andare dentro l’area piuttosto che accontentarsi del tiro dalla lunga distanza come testimoniano anche le sue scelte tiro: 2,7 tiri da 2 a gara contro 1,4 da 3. Va anche detto che in tutta la sua carriera è stato un tiratore alterno dalla lunga distanza attorno al 30% di media (31% in questa stagione a Roanne prima del famoso taglio). Il suo essere interno si traduce anche in una buona attitudine a rimbalzo per Carter che è un discreto rimbalzista. Rispetto a Peak, pertanto, Varese guadagna in pericolosità interna che è latente in questa stagione e sotto canestro mentre perde un pò di brillantezza dall’arco con l’ex Pistoia che viaggiava a quasi il 42% da 3. Vediamo se ciò potrà dare nuovi equilibri ad un gioco che è stato sì redditizio fin qui, ma anche prevedibile visto l’impasse biancorosso nell’attaccare l’area colorata. Di certo, vi è una coincidenza: anche l’anno scorso Carter fu firmato a gennaio da Sassari. Sappiamo tutti come andò a finire la stagione dei sardi. Sarà anche solo una coincidenza, ma anche solo replicare in parte la stagione della Dinamo farebbe gola a tutti i tifosi biancorossi…

LE AMICHEVOLI PROGRAMMATE

Matteo Gallo