Laureando in Scienze Motorie, Samuele Martignoni ha come sogno nel cassetto quello di diventare allenatore o preparatore atletico. Nel frattempo, per due anni ha guidato una squadra di bambini e attualmente sta dando una mano al padre nella gestione della società di giardinaggio di famiglia. Il tutto senza tralasciare il calcio, sua grande passione, e il suo costante impegno per la causa della Besnatese.

Da cinque stagioni vesti la maglia della Besnatese. Che cosa è per te?
“Sono arrivato al primo anno di Promozione e gradualmente siamo cresciuti tutti insieme. Se nelle passate stagioni l’obiettivo è sempre stato quello della salvezza, adesso possiamo puntare a qualcosa di più. L’ambiente famigliare che c’è a Besnate, in cui noi atleti non subiamo pressione e siamo coccolati, ci favorisce e ci sprona a dare sempre il massimo. I nostri tifosi, poi, ci seguono ovunque e sono meravigliosi”.

Nella tua carriera, dopo le giovanili tra il Morazzone e il Varese, c’è anche una parentesi in Eccellenza al Fenegrò. Sei ancora giovane (classe 1996), pensi mai a poter tornare nella categoria superiore?
“Il salto in Eccellenza è importante e mi piacerebbe un giorno giocarci ancora. Però a Besnate c’è davvero un clima spettacolare e non so se lascerei a cuor leggero questa società. Ho ambizioni personali, certamente, ma per ora la Besnatese è perfetta per le mie esigenze e qui sto benissimo”.

samuele martignoni besnatese 2Che stagione stai vivendo dal punto di vista personale?
“Purtroppo non è iniziata benissimo, dato che un problema al ginocchio non mi ha permesso di cominciare la preparazione con il resto della squadra. Sono rientrato e mi sono messo a disposizione del mister che mi ha utilizzato sia a centrocampo che in difesa. Alla fine del girone di andata, però, mi sono stirato e ho saltato il richiamo invernale della preparazione. Sono rientrato solo da un paio di partite e ora mi auguro di giocare finalmente con continuità per dare una mano alla mia squadra”.

Dopo uno strepitoso girone d’andata, l’avvio di 2020 per la Besnatese è stato ricco di alti e bassi e in casa non avete ancora vinto. Cosa succede?
“Anche l’anno scorso siamo calati nel girone di ritorno, ma non credo che ripeteremo il crollo di 12 mesi fa. Allora avevamo una panchina piuttosto corta, mentre ora, pur senza l’assenza pesante di Dall’Omo, abbiamo un’ottima rosa, il gruppo è unitissimo e ci sono buoni giovani della Juniores che ci stanno dando il loro contributo. Nelle ultime settimane, inoltre, siamo un po’ meno brillanti e le punte concretizzano meno le occasioni che hanno. Ma questo periodo passerà, ne sono certo; nel frattempo, stringiamo i denti”.

La Besnatese è in piena zona playoff. Con chi ve la giocherete fino all’ultimo secondo te?
“Il Meda, anche se è piuttosto altalenante, è molto attrezzato e mi ha colpito favorevolmente quando ci abbiamo giocato contro. Il Morazzone, contro cui abbiamo perso domenica prendendo due gol in 10 minuti, è un osso duro e vedo molto bene anche la Base 96 Seveso che è costante e ha conquistato un filotto di vittorie importante. Quanto a noi, siamo una squadra giovane, che ha bisogno di andare sempre al massimo per rendere al meglio e non siamo forse abituati a stare nei piani alti della classifica soprattutto in momenti in cui l’asticella si alza. Detto questo, noi ci siamo e ce la metteremo tutta per rientrare nella zona playoff”.

Domenica farete visita all’Uboldese. 
“Non ci sarà lo squalificato Brivio, ma per il resto siamo al completo. L’Uboldese è una nostra diretta concorrente ai playoff e vincere significherebbe allungare in classifica e rimetterci in marcia dopo il ko contro il Morazzone. Ultimamente fuori casa riusciamo ad esprimerci meglio e spero che questa cosa verrà confermata anche domenica”.

 

IL CAMMINO DELLA BESNATESE

Laura Paganini