Il patron del Verbano Pietro Barbarito non la prende alla leggera e, per precauzione, nonostante tutte le squadre varesotte si stiano allenando, preferisce tenere a riposo i suoi. “Purtroppo si richia un collasso sanitario ed è giusto prevenire e stare attenti. Se le disposizioni sono quelle di evitare i contatti di gruppo, è giusto rispettarle. A quanto pare la salute è il tema che più ci sta a cuore, più dell’ambiente, più dell’economia, eccetera. Il virus è qualcosa che ci fa paura più di altro. Se chiudono le scuole, non vedo perché ragazzi e bambini si debbano allenare. Se è rischioso, a mio giudizio sospenderei tutto, anche la Serie A. Se c’è da soffrire per un momento bisogna essere disposti a sacrificarsi. Chi se ne frega dei campionati quando ci sono delle vite umane in ballo? Il pericolo è il collasso sanitario e se la situazione peggiora la vedo dura. Gli ospedali sono pieni e credo che ognuno di noi dovrebbe fare una piccola rinuncia. La scuola? Ragazzi tutti promossi. I campionati? Sospendiamoli e riprendiamo a settembre. Se non finisce il campionato non è la fine del mondo, se le giovanili restano ferme pazienza. Tutta questa smania di doversi allenare per forza perché altrimenti chissà cosa succede e si rimane indietro rispetto agli altri la trovo assurda. In prima squadra abbiamo ragazzi che vengono da Milano, allenarci senza poter usare spogliatoio e docce è impraticabile per noi”.

A questo punto il campionato è totalmente falsato: “Per me finisce qui, deve finire qui. Se si riprenderà ne inizierà uno tutto diverso con ben altri equilibri. Speriamo che si risolva tutto. Ci sono da salvare le aziende, che problema c’è nel sospendere i dilettanti?”.

A proposito di aziende, che ripercussioni si trova ad affrontare quella di Barbarito? “Siamo un po’ tutti terrorizzati, slittano i pagamenti, ma mi preoccupa più la salute delle persone”.

Elisa Cascioli