Conosciamo dalla parole di Silvano Zanovello, responsabile tecnico del settore giovanile della Valceresio, come in sta vivendo in casa biancoverde il momento di blocco forzato dell’attività calcistica di bambini e ragazzi.

Nel periodo di incertezza legislativa come avete gestito la vostra attività?
“Inizialmente abbiamo fermato l’attività di base nella speranza di poter proseguire con il settore agonistico, ma dopo la prima settimana abbiamo deciso di fermare tutto”.

In quei giorni vi siete confrontati con altre società per arrivare a una linea comune?
“No, con un quadro legislativo in cui si accavallavano i provvedimenti regionali e i decreti governati, ognuno diceva la sua ed era difficile fare una sintesi”.

State mantenendo il contatto con i vostri tesserati?
“Sì, attraverso i social e le tecnologie. Con i più piccolini stiamo tenendo il contatto condividendo dei video per sentirci un po’ più vicino. Ai ragazzi del settore agonistico abbiamo preferito non lasciare programmi di allenamento per evitare possibili aggregazioni, diciamo che abbiamo lasciato libero arbitrio di allenarsi”.

Avete ricevuto testimonianza di vicinanza dalle famiglie?
“Le famiglie sono dispiaciute della situazione attuale e nessuna è venuta a chiederci il rimborso della quota versata, questo è stato un apprezzabile gesto di vicinanza. Tutte le famiglie hanno condiviso la nostra scelta di bloccare l’attività prima che questo venisse ordinato dai provvedimenti governativi”.

È ottimista per la ripresa della stagione e dei campionati?
“In questo momento per noi addetti ai lavori l’aspetto veramente difficile da gestire è l’incertezza, non sapere la durata dell’attuale situazione rende difficoltoso vedere oltre il presente. Per quanto riguarda la ripresa dei campionati del settore agonistico mi piace la soluzione dei play-off e play-out che permetterebbe di dare dei verdetti e nel contempo potrebbe lasciare una finestra temporale per lo svolgimento dei tornei, che per le società rappresentano un’importante occasione di introiti economici”.

Come è cambiata la sua quotidianità?
“Non mi piace stare fermo e allora, ogni giorno, cerco di allenarmi tra le mura domestiche. La disponibilità di tempo che il momento ci sta dando la stò impiegando per approfondire la possibilità di sviluppare dei programmi di allenamenti motori individuali avvelendosi delle tecnologie. Ritengo possa essere un ambito da poter sviluppare anche in futuro”.

Chiudiamo con un augurio per il futuro.
“Mi auguro di poter tornare quanto prima sul campo, con una maggiore consapevolezza da parte di tutti, io per primo, della bellezza e dell’importanza di potersi muovere liberamente, di fare attività sportiva e farla insieme ad altre persone. Tornando ad apprezzare il contatto e le relazioni umane”.

 Marco Gasparotto