È passato ormai un mese da quando il Gorla Minore ha deciso di fermarsi per l’epidemia del Coronavirus, adesso trasformata in pandemia. Ora allenarsi e giocare rimane un sogno, che forse presto potrà realizzarsi se i numeri dei contagi andranno a diminuire. Intanto, a raccontare come sta vivendo questa situazione è mister Nicola Viceconti, allenatore del Gorla Minore, squadra che milita nel girone di Legnano del campionato di Seconda Categoria.

Come state affrontando questo periodo dal punto di vista sportivo?
“E’ dal 21 febbraio che non ci stiamo più allenando assieme. Fin dall’inizio, a differenza di altre società del nostro girone, ci siamo fermati perché avevamo subito compreso che era l’unica decisione giusta e che non si poteva far finta di nulla”.

I ragazzi hanno continuato ad allenarsi singolarmente?
“Fino alla settimana scorsa, quando era ancora permesso, si era cercato di lavorare individualmente dal punto di vista aerobico e sulla forza; ora è quasi impossibile anche quello”.

Cosa accadrà a questo campionato?
“Credo che siamo di fronte a una situazione straordinaria e come tale dovrà essere affrontata dalle Federazioni e da tutti gli organi preposti a prendere delle decisioni. Anche se tutto passerà per maggio, in che condizioni sia fisiche che mentali andremo ad affrontare un finale di stagione? Secondo il mio personalissimo parere sarebbe più opportuno riprendere la stagione a settembre ricominciando da dove siamo arrivati il 23 febbraio e finire la stagione per Natale. Per far tutto questo, però, dovremo accettare di vivere la stagione in modo un po’ anomale, ma credo che tutti avremo voglia di superare questo momento. Quindi la stagione 2019/2020 potrebbe terminare per fine novembre. E la nuova, ossia la 2020/2021 dovrà partire a metà gennaio con un campionato che invece di terminare a fine aprile terminerà a fine giugno”.

Personalmente, come si sta comportando?
“L’azienda per cui lavoro non si è fermata e quindi con le opportune precauzioni sto continuando a lavorare. Come società Gorla Minore abbiamo voluto raccogliere una somma da devolvere all’ospedale Sacco di Milano. Nelle prime settimane quando non c’era il blocco totale abbiamo iniziato i lavori di ristrutturazione del nostro centro sportivo, ma oggi siamo completamente fermi”.

Silvia Galli