I campionati europei rimangono bloccati a causa del Coronavirus e in diverse nazioni sono già state prese decisioni nette e chiare riguardo all’attuale stagione, ma in Italia il futuro della stagione rimane ancora, stranamente, un mistero. Che sia impossibile o quasi concludere i campionati è ormai chiaro a tutti. Sicuramente lo stop dovuto all’effetto del Covid-19 ha forti ripercussioni economiche sui club e per lo sport europeo è devastante ma sorprende comunque la mancanza di una presa di posizione decisa e chiara da parte dei massimi organi della palla ovale italiana.
Il board del Guinness Pro 14, campionato celtico a cui partecipano Benetton Treviso e Zebre, ha sospeso il torneo a tempo indeterminato ad esempio e il mondiale under 20 che si sarebbe dovuto giocare in Italia è stato rinviato. In Gran Bretagna, Irlanda e altri stati i campionati di rugby minori sono stati cancellati definitivamente mentre nel BelPaese nessuna decisione è stata presa da Alfredo Gavazzi e la FIR riguardo ai campionati nazionali. In sostanza non si sa ancora nulla di quel che sarà dei campionati che vanno dalla massima divisione, ovvero il Top12, fino alla serie C.
L’idea più plausibile, visto lo stop tanto insolito quanto necessario, sarebbe quella di chiudere qui la stagione e iniziare a pensare alla prossima, cosa che diversi Paesi europei hanno già fatto. In Italia invece ci si chiede ancora se “il campionato riprenderà a maggio?” oppure “il campionato si prolungherà fino all’estate?” ma si parla anche di playoff o playout improvvisati  o addirittura di cambiare il format dei campionati. Sembra inutile poter pensare di finire la stagione ma in questo caso no, addirittura ci sono ipotesi in cui si parla e si agisce per adattare i campionati all’emergenza del Coronavirus.
Lo stesso capitano del Rugby Varese, Mattia Borello, ha dichiarato che “la mia paura è che la federazione chiuda i campionati tenendo conto della classifica raggiunta. Io annullerei tutto, è un’emergenza troppo grande”. Una decisione del genere presa dalla FIR, ad esempio, condannerebbe i biancorossi alla retrocessione nonostante ci siano ancora ben dieci giornate da giocare (su ventidue).
Dello stesso parere è Marco Bottelli che con il suo Malpensa Rugby stava lottando per la promozione in C1: “Se la stagione dovesse chiudersi così ovviamente saremmo delusi ma ora dobbiamo combattere il Coronavirus. Io annullerei tutto. Niente promozioni e niente retrocessioni”. Per il momento quindi dubbi e domande non vengono chiariti e il futuro dei campionati italiani rimane ancora, incredibilmente, un’incognita.
Proprio oggi si terrà una riunione in Federazione per fare chiarezza sulla questione. Vi terremo aggiornati.
Stefano Sessarego