Tra i giochi di abilità più conosciuto al mondo, il poker è sicuramente l’attrattiva che in questi ultimi tempi ha saputo sfruttare a proprio vantaggio l’hype mediatico di questa nuova epoca digitale, traendone enormi benefit. Non è certo un caso se anche in Europa, durante gli ultimi vent’anni si è parlato sempre più frequentemente del fenomeno crescente del Texas Hold’Em, noto anche come poker alla texana. Fino a qualche decennio precedente il Texas Hold’Em apparteneva per cultura e astrazione al Nord America e in particolare a certi ambienti che lo prediligevano rispetto alle altre varianti del poker o ad altri giochi come il baccarat e il blackjack, praticati sempre con le carte francesi.

Gli elementi che hanno reso famoso nel mondo il poker texano

A rendere il poker texano più famoso e conosciuto, è stato merito anche di alcuni giocatori professionisti come ad esempio il mito Doyle Brunson, gambler di mestiere nato proprio nel Lone Star State, con una carriera ultracinquantenne, costellata da vittorie, trofei e riconoscimenti che ne hanno fatto, nel corso del tempo, un vero e proprio simbolo. Non solo storia e tradizione, visto che il gioco del Texas Hold’Em, conosciuto anche con il termine di poker sportivo è stato capace di attirare giocatori e scommettitori di mestiere, a fianco a personalità del mondo del cinema, come ad esempio gli attori Leonardo Di Caprio e soprattutto Tobey Maguire, uno dei recenti Spiderman. L’attore americano ha dimostrato durante gli ultimi 10 anni di fare sul serio, quando si tratta del tavolo verde del poker, visto che ha partecipato, durante le passate edizioni alle WSOP.

Un gioco spettacolare e adatto per la fiction: il Texas Hold’Em

Che il poker sportivo possa entusiasmare divi del cinema o miti dello sport, non è certo questa grande novità, così come personalità del mondo dello spettacolo, della musica e in certi casi anche politici noti a livello mondiale. Tuttavia, pur godendo di una vasta popolarità e di un blasone evidente, il Texas Hold’Em, fino a 20-25 anni fa, era un fenomeno marginale e di nicchia, per quanto riguarda l’Europa e in particolare Paesi con una loro tradizione come ad esempio Francia, Spagna e Italia. Nel nostro Paese il concetto di poker, per le generazioni passate, era legato al gioco classico del poker, tanto che se andiamo a scandagliare negli archivi tv, o nelle opere di fiction come film e sceneggiati televisivi, raramente ci sono documenti che faranno riferimento al poker texano, salvo appunto quando si allude agli Stati Uniti, come ad esempio negli spaghetti western alla Sergio Leone e Sergio Corbucci, dove appunto le storie si svolgono in un fittizie location che potrebbero essere scambiate per il vero West nordamericano. Per quanto riguarda invece i costumi europei e i rituali del gioco, fino a venti anni fa, il Texas Hold’Em è stato praticato solo in ambiti dove c’era un’elevata percentuale di inglesi e nordamericani, altrimenti il gioco praticato era sempre il poker classico con le cinque carte servite dal mazziere.

Il gioco del poker classico e la sua diffusione nel Vecchio Continente

Tuttavia è importante ricordare come pur avendo regole piuttosto simili, il gioco del poker classico si differenzia per quanto riguarda le fasi di gioco, che vanno a costituire la vera natura del gioco e il suo regolare e corretto svolgimento. Si parte infatti dal piccolo buio, che in gergo viene appunto chiamato in inglese Small Blind. Pur essendoci le traduzioni del caso, il vero poker texano, si gioca seguendo gli stilemi del linguaggio che appunto ne caratterizza e accentua la sua spettacolarità, con una vera e propria mistica e liturgia del gioco. Si tratta di aspetti che per ogni appassionato di sociologia e di antropologia, non possono certo sfuggire, perché sono appunto i dettagli che fanno la differenza e che ne costituiscono la grammatica e il successo di un gioco, come appunto quello del Texas Hold’Em.

Redazione