In questo momento così difficile per il Paese e, in special modo, per la nostra Lombardia, risulta difficile cercare di parlare ancora di pallacanestro. Dopo la decisione presa a ridosso del weekend di fermare tutti i campionati dalla C Gold in giù, abbiamo fatto due chiacchiere con Fabrizio Garbosi, coach e gm della Robur et Fides, per capire quale possa essere la situazione della serie B anche alla luce della richiesta fatta da 43 società di B tra cui, appunto, la Coelsanus, di fermare e cancellare questa stagione. “Di ufficiale non c’è ancora nulla. Penso che la Lega si stia muovendo per capire come concludere questa stagione. Allo stesso tempo vi sono dei contratti di sponsorizzazione firmati da LNP e altri firmati dalla Fip che coprono i campionati nazionali: penso si stia anche discutendo con questi sponsor sul come porre fine alla stagione, poi arriverà anche la relativa comunicazione. La tempistica non sarà breve, ma ipotizzare di ripartire ametà maggio non la vedo assolutamente proponibile. Ormai non c’è più la possibilità di giocare e portare a termine in maniera regolare questa stagione”.

D’altronde è già arrivata una tale decisione per tutti i campionati regionali e per tutta l’attività giovanile.
“Decisione assolutamente sensata e logica. Qui in Lombardia la situazione sanitaria è un assoluto disastro. Oltretutto abbiamo anche vicino la Svizzera dove la situazione è, forse, anche peggiore della nostra. Non si può far finta di niente e pensare allo sport: il nostro mondo deve passare in secondo piano rispetto a questi drammi”.

Condivido con te che su questa stagione vada messa una pietra sopra e ripartire da zero l’anno prossimo. A tuo parere, però, come si può ipotizzare una ripartenza? Soprattutto alla luce di un mondo, la B, che vive di sponsor piccoli e medi che sono in piena crisi economica? Si arriverà a fare campionati su invito?
“Questa può anche essere una strada da percorrere anche se oggi parliamo di un panorama basato su tante ipotesi. Molte società lamentano perdite economiche e non è difficile pensare che l’anno prossimo vi siano proposte di stipendi dimezzati per i giocatori viste le difficoltà delle società, ma, soprattutto delle industrie che sono i nostri sponsor. Bisognerà vedere quanti giocatori accetteranno di fare i professionisti in giro per l’Italia con stipendi che sono la metà di quelli odierni. La questione dell’invito sarà interessante ad alto livello visto che vi sono società che vivono il presente e questa epidemia ha cambiato completamente gli scenari. Magari ci saranno tante defezioni, ma oggi, lo ripeto, la priorità è uscire da questa brutta situazione per la nostra Italia”.

Matteo Gallo