Poche storie. In ballo c’è la sopravvivenza della categoria. Assunto che conferisce toni drammatici all’assemblea di Lega Pro convocata dal presidente Ghirelli per venerdì 3 alle 11. Sul tavolo virtuale della call conference dei club di Serie C considerazioni “sullo stato dell’emergenza COVID-19, sulla stagione in corso e le azioni da intraprendere, su cosa fare del campionato 2019-2020 e il problema dei sacrifici e quindi i contratti dei calciatori”.

Ma il convitato di pietra dell’assise sarà chiaramente il futuro della terza serie. Causa forza maggiore molto diverso dal presente e dal passato prossimo. In realtà, l’assemblea potrebbe avere semplice carattere interlocutorio vista la contemporanea convocazione di analogo consesso per la Serie A e dell’aggiornamento dell’incontro tra la stessa Lega di A e l’AIC di Tommasi. Tutti appuntamenti che (per effetto domino) potrebbero fare da innesco al destino della Serie C. Allo stato, la trattativa con l’assocalciatori è piuttosto fluida. Sarebbe infatti stato raggiunto solo l’accordo sul taglio di una singola mensilità. Scenario peraltro già superato (con trattativa privata) da alcuni club.

Nel frattempo, Gravina consegnerà al governo la bozza di richieste per la gestione della stretta finanziaria post pandemia. In soldoni, aiuti economici (salva calcio o simili) in cambio di sacrifici delle parti (club e calciatori in prima battuta). Da quanto, se e come l’esecutivo accoglierà le istanze proposte dipende il futuro del nostro calcio.

Giovanni Castiglioni