Impossibilità di un contatto diretto, cerimonie funebri sospese, cimiteri chiusi, non poter dare l’ultimo saluto alle vittime del Coronavirus è una tragedia nella tragedia che le famiglie colpite da questo orrendo lutto stanno vivendo. Abbiamo affrontato questo argomento molto toccante con Gabriele Belluco, titolare di Isella Onoranze Funebri di Varese: “Fortunatamente a Varese la situazione non è quella di altre zone maggiormente colpite. Le immagini che ci sono arrivate da Bergamo e Brescia, con centinaia di bare caricate sui camion dell’esercito hanno toccato chiunque, anche noi del mestiere che siamo abituati più di altri a certe cose. Lavorativamente parlando posso solo immaginare le condizioni in cui si ritrovano. Non è per niente facile”. Sebbene nella nostra provincia stia aumentando la mortalità da Covid-19, “la situazione è ancora sotto controllo”.

I parenti come vivono questo tipo di lutto? “Purtroppo oltre alla perdita di un proprio caro, devono subire anche tutte le restrizioni. A Varese, e non solo, non si celebrano più funerali, la salma viene accompagnata direttamente al luogo di sepoltura o di cremazione. In seguito il parroco provvede alle benedizioni, un piccolo sollievo per i famigliari”.

In questi mesi ci sono state tante testimonianze di chi ha visto il proprio caro lasciare casa sull’ambulanza e non tornare più: “Un vero strazio. C’è anche il problema delle case di riposo e di cura che da diverse settimane non permettono più le visite, per paura di ulteriori contagi. I sanitari fanno quello che possono e anche di più e fanno anche da tramite tra parenti. C’è chi chiede di dare solo un’ultima carezza alla cassa e, per noi, doverglielo negare è quasi inumano. È impossibile salutare un proprio caro con così tanta freddezza”.

showroom-isella-2showroom-isella-2Avete delle tutele? “Ci sentiamo regolarmente con l’associazione di categoria e con ATS di competenza per essere sempre aggiornati. Come dispositivi di protezione usiamo tuta idrorepellente, guanti e mascherine, molto simili agli operatori sanitari”.

Quello delle onoranze funebri è un ruolo diverso che difficilmente sta davanti i riflettori, ma non per questo non meritevole di riflessione.

 Elisa Cascioli