La forte volontà è quella di chiuderla qui. Verità (più o meno) impronunciabile ma chiaramente maggioritaria nell’assemblea di Lega Pro svoltasi oggi in call conference. Un congelamento della stagione che non rientra nelle facoltà dei vertici di categoria (la competenza è federale), ma che mette il presidente Ghirelli nella condizione di proporre a Gravina lo stop definitivo del campionato. Sussurri più che grida. Ma la sostanza è che a gran parte dei presidenti costerebbe più giocare che fermarsi.

Al termine dell’incontro il numero uno della Serie C ha fatto la sintesi come segue: “Ho già rappresentato alla Federazione le necessità e le istanze dei Club. È necessario trovare un punto di equilibrio tra le questioni etiche, le responsabilità collettive e la possibilità per le squadre della Serie C di continuare a spendersi in prima linea per quel calcio che fa bene al Paese. Abbiamo tracciato una linea comune sull’esigenza di riforme basate sul taglio dei costi ai fini della sostenibilità economica. Il rischio è enorme per la C anche in relazione alla continuità aziendale“.

Cioè, svincolo delle fidejussioni, cassa integrazione in deroga e (in attesa che si trovi con l’AIC un accordo organico sui tagli salariali), un forte mandato allo stesso Ghirelli perché suggerisca alla FIGC lo scenario di una stagione da mandare (monca) in archivio. La sostenibilità economica della categoria viene certamente prima del risultato sportivo dell’annata in corso.

Giovanni Castiglioni