Prendendo per buono il calendario di riapertura progressiva che circola in rete in questi giorni (il vice ministro Misiani lo ha definito non vero ma verosimile), il D-Day del calcio professionistico italiano dovrebbe essere il 31 maggio (o al più tardi il 7 giugno). Cioè, le date in cui potrebbe venir riallacciato il filo dei campionati interrotti tra fine febbraio e inizio marzo. Tutto chiaramente prematuro (non c’è ancora accordo sulla ripresa degli allenamenti e i protocolli sanitari sono oggetto di accesissima contrattazione), ma con una certezza. Quando (e se), questo avverrà il contesto sarà quello di stadi rigorosamente a porte chiuse. Ok, ma questo è da mo’ che si sapeva. Già, quella che invece rappresenta una novità è che sempre per il calendario ufficioso di cui sopra la riapertura al pubblico potrà concretizzarsi non prima del gennaio 2021. Tradotto, a spanne 6/7 mesi di calcio giocato in impianti sterilizzati. Sul piano sanitario e su quello del tifo.

Nei giorni scorsi la Pro Patria ha voluto polarizzare la campagna social per gli auguri di Pasqua sull’hashtag #torneremoallosperoni. Un messaggio di speranza postato direttamente dai giocatori biancoblu scalpitanti di tornare in campo tanto quanto i tifosi lo sono di far ritorno sugli spalti. Ecco, per i primi potrebbe essere (forse) questione di qualche settimana. Per i secondo invece, l’attesa si protrarrà sino all’anno prossimo.                       

Giovanni Castiglioni