Il Sindaco Silvio Aimetti di Comerio racconta come il piccolo Comune abbia affrontato l’emergenza Covid-19 superando il momento difficile e puntando alla ripresa.

Come Comerio sta affrontando l’emergenza Coronavirus?
“Comerio sta affrontando bene l’emergenza. All’inizio c’è stato un po’ di spaesamento delle persone, come spaesato lo ero io, pero abbiamo da subito messo in atto le misure di sostegno concreto alla cittadinanza. Abbiamo fin da subito messo a disposizione dei cittadini la possibilità di consegnare a domicilio la spesa o i farmaci, soprattutto per quanto riguarda le persone anziane. Abbiamo iniziato in maniera tempestiva con la distribuzione delle mascherine, distribuendole a tutta la cittadinanza. Siamo rimasti in contatti con i cittadini tramite social e mailing-list, trasmettendo le informazioni ai cittadini per poter contenere il virus, in una sorta di servizio pubblico quanto mai utile ed efficace come in questo momento”.

Quali sono le maggiori problematiche che affrontate o avete dovuto affrontare fin ora in questa emergenza?
“In primis direi la grande richiesta di buoni spesa. Nonostante Comerio sia il terzo comune per reddito pro capite della Provincia di Varese, abbiamo avuto un incremento di 40 domande di buoni spesa in più del solito durante questa crisi e mi sono reso conto di quanto questa emergenza stia mettendo in ginocchio tante famiglie anche in un Comune così piccolo come il nostro. Ovviamente ci siamo attivati subito per poter soddisfare questa richiesta e contiamo di fare un altro passaggio di buoni spesa anche durante il mese di maggio”.

Come vi siete adoperati per sostenere al meglio la comunità cittadina ?
“Abbiamo puntato molto sulla solidarietà e la risposta è stata eccezionale. Una settimana fa abbiamo detto ai cittadini che c’era la possibilità di aiutare le famiglie in difficoltà economica grave, facendo una donazione sul conto corrente del comune e abbiamo raccolto ben 5000 euro, che sono tanti per un piccolo Comune come il nostro e contando che la gente già dona molto alla Croce Rossa Italiana ed altre associazioni. Questo mi rende molto orgoglioso”.

Qual è la situazione dei contagi nel paese?
“Da noi è abbastanza contenuta, abbiamo avuto 5 persone contagiate di cui uno solo in ospedale, ed un decesso, per la maggior parte anziani e lavoratori di qualche attività socio-assistenziale. Poi ovviamente questo è il numero registrato, è chiaro che è possibile ci siano stati casi di persone contagiate che hanno deciso di curarsi in casa mettendosi in quarantena da soli e superando la malattia. Io ne conosco di persone che presumibilmente possono aver contratto il virus, ma si sono isolati e superato la malattia in quarantena. E’ chiaro che il problema nazionale dei pochi tamponi eseguiti lo si verifica in queste situazioni”.

Come pensate di affrontare una graduale riapertura a partire dal 4 maggio?
“Ci tengo a dire che noi stiamo già pensando a come ripartire e ci stiamo attivando in questo. Ripartiamo dai tanti volontari che durante questo periodo ci stanno aiutando in maniera determinante e ai quali va un grande grazie, ben 25 persone a consegnare ad esempio le mascherine, c’è stata una bella risposta di responsabilità civile e solidarietà corale importante. Poi gli uffici comunali, la Posta, la Banca hanno continuato a funzionare, a ranghi ridotti certo, ma siamo andati avanti. Non abbiamo industrie a Comerio, ma è chiaro che nella ripresa molte persone che lavorano al di fuori del Comune si recheranno nei loro luoghi di lavoro ed in quel momento la responsabilità personale sarà importante. Auspico che ogni persona prima di lasciare la propria abitazione, il proprio comune per andare al lavoro si misuri la temperatura e tenga sotto controllo ogni sintomo. Noi non possiamo fare altro che continuare ad informale e rendere pubbliche le direttive che arrivano dal Governo. Io penso che possa essere una crisi economica a V, ovvero una rapida discesa ed una rapida salita. Da imprenditore dico che dobbiamo essere fiduciosi, ottimisti e avere una bella forza per ripartire con determinazione, caratteristiche che poi ci differenziano anche come lombardi”.

Come state gestendo la situazione relativa alla casa di riposo cittadini?
“La casa di riposo non è comunale è un ente a sé stante, quindi noi non possiamo fare altro che tenerci costantemente in contatto con loro e cercare, per quanto ci è possibile, di sostenerli in questo momento. Soprattutto abbiamo cercato di mantenere la calma e non allarmare nessuno, mantenendo toni bassi e facendo il possibile per risolvere concretamente la situazione, che quando si ha a che fare con persone molto sensibili come gli anziani è la miglior cosa da poter fare. Mi sono solo infervorato un po’ quando l’ATS, anche nella situazione più critica per la casa di riposo, con diversi dipendenti a casa ammalati, non veniva a fare i tamponi. Era fondamentale poterli fare e dimostrare l’asintomaticità di lavoratori e ricoverati, anche per tranquillizzare la situazione, ed infatti questo poi è stato verificato dalle analisi”.

Vuole lasciare un messaggio ai suoi cittadini?
“Ai miei cittadini dico che la fase più critica è superata ma che , con lo spirito con il quale si è affrontata la crisi ora bisogna risollevarsi e affrontare la ripartenza, quindi non bisogna mollare ma continuare ad avere la stessa grinta e determinazione avuta fin ora”.

Alessandro Burin