Le porte delle scuole sono chiuse da due mesi esatti e non riapriranno almeno fino a settembre o addirittura ottobre. Ma gli esami, si sa, non finiscono mai e così le lezioni, nonostante le aule deserte sono continuate. Scrivania della cameretta al posto del banco, pc invece della lavagna e tasti del computer al posto di biro e quaderni: ecco come la scuola è andata avanti in questo impensabile 2020 in cui il mondo si è totalmente fermato per il Coronavirus. Maestri e professori si sono armati della didattica online per portare avanti, per quanto possibile, i programmi scolastici. Spiegazioni in videoconferenza, compiti e interrogazioni online non hanno risparmiato i ragazzi che, col passare dei giorni, sentono aumentare la voglia di scuola come interazione sociale.
Ad affrontare questo argomento c’è il prof. Gabriele Martinato che insegna la materia che più è andata in crisi: l’educazione motoria. Lo fa alle medie dell’Istituto Comprensivo Cagnola che comprende Gazzada, Bugguggiate e Morazzone.

“Il problema per l’educazione fisica è sorto nel momento in cui è stata vietata qualsiasi attività al di fuori del contesto famigliare – spiega -. Per noi è un problema proporre la nostra materia sia perché in casa è difficile, sia perché c’è anche il rischio di farsi male tant’è che molti dirigenti scolastici lo hanno vietato. Non tutti i ragazzi sono motoriamente preparati a fare attività in autonomia così, nel mio caso, non ho previsto alcun tipo di allenamento”.

Come va avanti allora il suo programma? “Mi sono limitato a proporre tematiche legate alla salute e all’alimentazione e alla teoria legata al movimento. Per tanti queste cose sono secondarie nel senso che si dà molta più importanza alle altre discipline. Forse anche giustamente, noi siamo stati un po’ messi da parte a dispetto di matematica, italiano e storia, ad esempio. Non ho previsto interrogazioni, ma piuttosto elaborati, ricerche e schede da compilare”.

Cosa manca di più ai ragazzi? “Sicuramente il contatto. Mi sento sia con loro che con i genitori, molti disperati perché manca l’attività motoria, ma vedersi è un’altra cosa. Dopo tre ore di matematica, la ginnastica è anche una valvola di sfogo e ha la sua importanza”.

Come rispondono gli alunni alle lezioni online? “Diciamo che alcuni genitori si lamentano per la mole di compiti e le ore di lezioni. Purtroppo c’è chi ha più di un figlio e un computer a disposizione a casa e capisco le difficoltà. Altri faticano a connettersi, purtroppo i principali problemi sono questi. Noi professori siamo in contatto costante e ci confrontiamo sempre su questi aspetti”.

Tutti promossi? “Ufficialmente non è affatto così, ma credo che in fin dei conti sarà inevitabile che tutti passino all’anno successivo. Gli studenti saranno comunque valutati per quello fatto in questo periodo, avranno voti e pagelle di fine anno”.

Un’emergenza del genere può dare una sterzata e aumentare l’uso della tecnologia a scuola? “Questo momento ci ha insegnato che la scuola non è preparata a lavorare in questa maniera. Ci potrà essere un passo avanti, ma speriamo che si possa tornare presto sui banchi”.

69F38A32-005F-41DC-A462-FE4DCB3D9B25Non solo scuola, ma anche sport, in particolare canottaggio: “Alleno i ragazzi della Canottieri Varese e siamo andati avanti sino al 10 marzo. Poi il settore agonistico è stato fornito del materiale per allenarsi a casa, ma le competizioni sono state annullate e rimandate. La prossima stagione sarà da ricostruire da zero. C’è qualche gara in calendario a ottobre, ma vedremo. Sicuramente c’è tanta voglia di ripartire con entusiasmo e speranza”.

Elisa Cascioli