E’ stata una Pasqua diversa quella dei volontari della Protezione Civile dell’Associazione Nazionale Alpini della sezione Varese. I volontari Andrea Arosio, Luigi Borean, Carlo Maria Ferrari, Roberto Limeri, Giordano Matiuzzo, Lorella Rettani, Federico Delodovici, Patty Magni, Dany Valisi, Luca Rossetti (foto in alto) hanno passato una settimana impegnativa e di intenso lavoro presso la fiera di Bergamo dove hanno messo a servizio degli operatori dell’ospedale da campo ANA sia le loro mani che il loro cuore. Hanno lavorato fianco a fianco ai colleghi di altre sezioni prima di passare le consegne ad altri volontari provenienti dal Primo Raggruppamento.

“La Protezione Civile A.N.A. testimonia la vitalità dei nostri valori, la capacità organizzativa della nostra Associazione, quella generosità che fa degli Alpini un simbolo di solidarietà nei momenti di difficoltà” il loro messaggio al quale si è aggiunto quello di Franco Montalto, Presidente della sezione ANA Varese, che li ha accolti a braccia aperte nella sede di Caronno Pertusella.

“Per loro è stata un’esperienza toccante, specialmente per i ragazzi più giovani che per la prima volta hanno affrontato un’emergenza simile. Abbiamo affrontato catastrofi come terremoti, ma quella per il Coronavirus è una tipologia di intervento nuova per tutti. Li ho visti contenti, ma anche provati perché un po’ di stress ovviamente l’hanno subito. Sono stati tutti bravi e reattivi e per questo si sono meritati una bella accoglienza. Quattro di loro sono i cuochi del gruppo di Caronno Pertusella. Lo dico con un pizzico d’orgoglio perché li considero i miei ragazzi, i miei eroi. La nostra protezione civile si è attivata anche per la creazione del nostro ospedale da campo, per il trasporto materiali come alimenti e medicinali. Insomma siamo attivi a 360 gradi. La protezione civile è il fiore all’occhiello della nostra associazione”.

Emergenza finita? “Purtroppo l’emergenza continua ancora – risponde Montalto -, la curva è in ribasso, ma non si deve abbassare la guardia. Bisogna essere attenti perché ci vuole poco a far rialzare la curva. In questo momento difficile e negativo si sono tutti dati da fare, in particolare ho notato una grande sinergia con le amministrazioni comunali. Noi diamo una mano sul territorio ma col sostegno di tutti”.

Programmi futuri? “Ovviamente tutte le manifestazioni sono stati sospese, compreso il raduno di ottobre di Lecco, mentre quello nazionale di maggio al momento è posticipato a fine ottobre, ma siamo in attesa della decisione della sede nazionale. La solidarietà però non si ferma. Ci sarà anche una festa in meno, ma la nostra mano resta sempre tesa”.

Che lezione positiva potremmo ricavare da questa emergenza? “Noi continuiamo a fare quello che abbiamo sempre fatto, i nostri valori sono sempre quelli; è lo sguardo degli altri, di chi conosce poco il mondo della solidarietà che è cambiato. Noi da sempre aiutiamo gli altri, c’è di buono che chi di solito lo fa meno spesso perché preso dalla propria vita ha riscoperto questo valore che a noi appartiene da sempre. Infine, per noi, in difficoltà per via della leva e del ricambio generazionale, integrare nei nostri gruppi i giovani attraverso la protezione civile può essere una soluzione.

Elisa Cascioli