Non ci sono parole. Non ce ne sono mai in questi casi. Eppure le bacheche social della Guanzatese si stanno riempiendo di messaggi, di cordoglio, di lacrime, di ricordi. E sono tutti per il presidente buono e storico, per Angelo Dubini.
Il coronavirus si è portato via anche lui, un uomo che per 50 anni, ovvero dalla nascita della società, si è speso per la sua squadra, la sua “Guanza”.
guanzatese_2Sulle pagine di Varese Sport si era concesso esattamente tre anni fa, quando la cavalcata dei comaschi valse il titolo di prima categoria. Ad Arsago, quella domenica, piangeva come un bambino, e non c’era persona di quella squadra che non dedicò a lui il successo.
Perché aveva la grinta di un leone, ma anche la timidezza di un nonnino che quei ragazzi se li coccolava uno ad uno: guai a toccarli, erano i suoi ragazzi, i suoi pezzi di cuore, i suoi eroi.
Dalla serie D alla seconda categoria, passando per vittorie e sconfitte, cinquant’anni vissuti in molteplici vesti ma con lo stesso identico amore perché non c’era passato che sgualcisse i ricordi e non c’era futuro che temesse di non essere all’altezza. Fra i trofei in bacheca e quelli che riempivano i sogni, l’orgoglio più grande restava sempre: “Andare in giro per il mio paese ed essere salutato dalla gente, essere chiamato dai bambini, vuol dire che si lavora bene, vuol dire che prima di essere un presidente sono un amico, ed è la cosa che mi piace di più”.
Guanzate piange e resta così, incredula, aggrappata al sorriso del suo più grande amico.

Alcuni messaggi:

guanzatese-trevalli_21Una notizia a cui si fa fatica a credere, ed infatti non riesco ancora a crederci…hai dato tutto per la Guanzatese che era la tua prima casa, la tua famiglia, ed ora questa famiglia ti piange. 
Con te se ne va un enorme pezzo del calcio di una volta, quello fatto di battute e valori. Vincere ti è sempre piaciuto, per te che hai anche assaporato la serie D, ma al primo posto mettevi sempre lo star bene, la felicità di tutti noi. Alla tua famiglia vanno le mie più sincere condoglianze, a te un grazie dopo l’altro per avermi regalato tre anni unici e irripetibili, impagabili, ciao pres.
Matteo Brambilla

Diverse volte ho pensato di andar via da Guanzate e la sola cosa che mi faceva male era il momento in cui avrei dovuto dirlo a te. Lasciarti.
Ogni volta, puntualmente, ti sentivo e non riuscivo a deluderti, sarebbe stato come tradire mio nonno, perché questo sei per me.
Magari ho rinunciato a qualche categoria, a qualche soldo ma oggi come non mai so che quello che mi hai dato la possibilità di vivere non lo cambierei per niente al mondo. 
guanzatese lamanna 1Con te ho conosciuto i miei amici più grandi e con te ho vissuto emozioni indelebili, sei stato l’artefice dei nostri ricordi più belli e questo è il regalo più grande che potessi lasciarci. 
Anche dopo le delusioni sportive più amare il tuo primo pensiero era che stessimo bene e fossimo felici. Ci hai sempre voluti puliti, educati e rispettosi verso tutti. 
Ora esci dalla porta come hai sempre fatto ogni volta che ti cantavamo lo stesso coro, quasi intimidito e lasci centinaia di nipoti che ti vorranno bene per sempre.
Non ho potuto salutarti ma io lo so che eri fiero di me, lo sentivo quando venivo ad abbracciarti dopo ogni partita e quando dicevi a tutti che ero lì con te da 10 anni ormai. 
Per te ero intoccabile contro tutto e tutti. E io sono orgoglioso di averti sempre difeso e di non averti mai abbandonato. Orgoglioso di essere stato il tuo ultimo capitano. Fino all’ultima partita. 
E non l’hai persa. Guarda quante persone ti vogliono bene. 
Alle fine hai vinto tu. Ciao Pres. 
Mi mancherai infinitamente.
Ti voglio bene
Paco Lamanna 

Non sai quanto vorrei riascoltare una di quelle storie che conoscevo a memoria ancora una volta. Non sai quanto vorrei chiacchierare ancora con te sulle scalette del centro sportivo, non sai quanto vorrei vederti bisticciare con Ul Gino, o prepararci il pane con il salame o vedere quanto eri orgoglioso della Tua Guanzatese e del gruppo di giocatori, che per te era più importante di qualsiasi risultato.
Mi sarebbe piaciuto farti conoscere mio figlio, scherzare con te al matrimonio di Paolo.. o festeggiare il 50esimo della società.
Non sai cosa darei per rivivere i miei 10 anni in rossoblu. Non sai quanto vorrei non smettere di piangere.
Grazie di tutto Pres.
Stefano Colombo

Se qualcuno ama ancora questo sport per quello che è veramente, se qualcuno vive ancora il calcio per i suoi veri valori quali la Guanzatese_5passione, le emozioni, la condivisione delle vittorie e delle sconfitte, il vivere il gruppo, la squadra, essere una famiglia, il profumo dell’erba, la tensione prima di una partita importante e se, come diceva qualcuno, un giocatore lo vedi dal coraggio, dall’ altruismo e dalla fantasia, sai nel cuore tuo che tutto ciò non lo fanno di certo i soldi o i presidenti che spendono a destra e sinistra comprando giocatori mercenari figli solo del dio denaro ma lo fanno i veri valori, le persone genuine, seppur magari con il loro modo di fare.
Il Duba era tutto questo, prima di tutto un PADRE per tutti noi, sia per quelli appena “nati” sia per quelli già maggiorenni da un po’ e come un padre voleva bene ai suoi figli più “cemi” e a quelli più giudiziosi, aveva una parola buona per tutti e ti faceva capire che prima di tutto per essere della GUANZATESE dovevi divertirti con i tuoi compagni, amici, fratelli e poi pensare a divertirti sul campo.
Ora…sta a noi! Se vogliamo onorare gli insegnamenti di un padre, dobbiamo solo continuare a vivere il calcio per quello che è veramente il calcio, uno sport, una passione, una famiglia, non un lavoro.
RIP DUBA
Fabrizio Pirotta

Mariella Lamonica