Pare strano parlare di valutazioni di fine campionato in questo periodo, ma l’emergenza Covid-19 ha spostato temporalmente anche le normali valutazioni che venivano fatte a fine maggio sulle prestazioni dei giocatori.

La mezza stagione della Pallacanestro Varese ci lascia diversi spunti di riflessione, su una squadra che al derby con Milano, si sarebbe presentata sicuramente diversa negli interpreti e probabilmente in qualche schema offensivo, rispetto a quella vista contro la Fortitudo Bologna il 26 gennaio scorso, ultima gara ufficiale giocata dalla squadra biancorossa in questa stagione.

Sicuramente non sarebbe cambiato uno dei punti positivi di questa stagione ovvero il ritrovato asse play-pivot della squadra che, con la coppia inedita Mayo-Simmons, è riuscita a ricreare quella struttura portante che tanti bei ricordi porta alla mente dei tifosi varesini, ed è quasi banale ricordare l’ultima grande coppia play-pivot ai piedi del Sacro Monte, Green-Dunston nell’anno degli Indimenticabili.
Ripetere le magie di quel duo e di quella squadra sarà veramente difficile, ma per i due giocatori della Pallacanestro Varese di quest’anno parlano le prestazioni ed i numeri e sono molto importanti.

Partiamo da Mayo. Il play americano di Munster, ha concluso questo campionato con una media di 15 punti, 4 assist e 2.9 rimbalzi a partita; quest’ultima statistica è da considerare forse anche più importante delle altre per un giocatore alto 1.81 m, ma che dimostra senso della posizione ed esperienza fuori dal comune anche sotto canestro. Un inizio di stagione strabiliante, con una media di 20,6 punti a partita nelle prime 8 gare. Un trend pazzesco che era calato soprattutto nelle ultime tre uscite stagionali , ma consegnando in toto un trascinatore vero e proprio a Varese, un faro, capace di illuminare le gare della Openjobmetis con giocate di pura classe e genio, con partite memorabili come la gara con Trieste o la prestazione da 27 punti e 71,4% al tiro da tre con la Virtus Bologna.

Parlando del pivot, Jeremy Simmons alla prima stagione in Serie A1, ha dimostrato di poterci stare benissimo in questo campionato. Ha concluso la stagione, seppur parziale, con la miglior media di rimbalzi a partita dell’intera Serie A, 9.3, 10 punti di media a partita ed un costante rendimento nelle prestazioni che lo ha fatto diventare un giocatore insostituibile del roster di coach Caja. Agile, dotato di una strapotenza fisica devastante, Simmons è anche capace di segnare dalla media distanza all’occorrenza, qualità che lo ha reso ancora più difficilmente marcabile dai suoi avversari. Un giocatore, il centro di Zachary, capace di finire 4 volte una partita in doppia-doppia per punti realizzati e rimbalzi conquistati. Il tutto tenendo conto che le sue rotazioni in partita sono sempre state limitate, quindi dovendo sopportare un dispendio di energie elevato.

Se per Mayo la presenza sotto il sacro Monte per la prossima stagione pare scontata, visto il contratto di durata biennale che lo lega a Varese, per Simmons servirà uno sforzo della società per trattenere un giocatore integrato benissimo nei sistemi di gioco di Caja e che si è dimostrato una certezza nell’economia della squadra biancorossa.

Alessandro Burin