Aspettando con…” si tinge biancorosso con Ciro Improta, preparatore atletico, e Michele Ferri, al Varese dal 2016 al 2018 di cui ha vestito la maglia 37 volte mettendo a segno 2 goal. Nel corso della sua carriera ha collezionato 343 gare tra i professionisti e attualmente è il vice allenatore della Caronnese.

Mavillo apre la diretta dicendo la sua riguardo alla situazione in cui sta navigando il calcio: “C’è grossa confusione, probabilmente Spadafora sta subendo pressioni e in questo momento si stanno guardando intorno per capire cosa faranno gli altri ma non so quanto sia giusto perché ogni paese ha le sue problematiche. Ad oggi, la verità è che nessuno è in grado di prendere una decisione. Finché non si trova il vaccino bisogna convivere con il virus e quindi una volta che i numeri saranno confortevoli bisogna avere il coraggio di iniziare altrimenti ci possono essere delle grosse perdite. Bisogna dire che il mondo calcio da lavoro e muove moltissime famiglie, è un’azienda”.

Ciro qual è il Varese più bello che ricordi? “Ho iniziato col Varese in C2, arrivavo dai dilettanti e sono stato accolto con tanta fiducia. Mi sono trovato in un mondo nuovo, con una preparazione diversa. Sicuramente è stato un bagaglio per la mia esperienza lavorativa. Quell’anno tra grandi difficoltà ci siamo salvati, eravamo ultimi nel girone di andata poi arrivammo settimi. È stata un’annata straordinaria con un grande gruppo che lavorava sodo”.
Attualmente è nello staff del Busto 81: “Al 7 marzo ci siamo fermati ma la settimana dopo ho avuto la richiesta da parte dei ragazzi di un allenamento e ancora adesso mando dei programmi che tutti stanno eseguendo”. 

Michele come giocatore hai vestito diverse maglie ma qual è quella a cui sei rimasto più legato? “Sono state tutte tappe importanti che mi hanno lasciato qualcosa ma se proprio devo dirne una scelgo la maglia del Palermo perché li è iniziato tutto: ho avuto la possibilità di fare l’esordio in Serie A, ho vinto il campionato di B e tra l’altro abbiamo raggiunto l’Europa League (la vecchia Coppa Uefa)”.

Che periodo è stato a Busto con la Pro Patria? “Complicato nel senso che per mia sfortuna sono capitato in un’annata dove c’era tanta confusione, con una nuova presidenza. Lo specchio di quella stagione è stata la retrocessione. Dispiace perché essendo la squadra della mia città preferivo entrare in un altro contesto”.

Delle due stagioni a Varese invece? “La prima è stata più positiva rispetto alla seconda. Peccato il non aver raggiunto, per poco, la promozione. Anche li c’erano dei problemi a livello societario che ci hanno messo in difficoltà. Al di là di questo era un gruppo valido e forte”. Di questo suo nuovo ruolo alla Caronnese ce ne parla così: “Sono molto contento. Per me è una cosa nuova, ho avuto la fortuna di entrare in una società molto seria e dove ti fanno lavorare serenamente. Mi piace molto e ci stavamo divertendo, peccato che si sia interrotto tutto”.

Michele Marocco e Mavillo Gheller
testo a cura di Roberta Sgarriglia

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