Il decreto “rilancio” non si è dimenticato del calcio dilettanti e non ha omesso il capitolo “ricorsi” e norme che già da settimane tiene banco e che punto a non affossare un settore che, a sua volta, sta pagando a caro prezzo questa emergenza coronavirus.

I punti discussi a lungo e poi confermati sono cinque.

Innanzitutto è stato confermato l’ulteriore rinvio dei pagamenti contributivi e fiscali al mese di settembre;

sono stati sospesi i canoni di locazione ed i diritti di superficie per gli impianti sportivi (serie A compresa);

riconosciuta la Cassa Integrazione per i contratti dei lavoratori sportivi fino ad un massimo di 50 mila euro lordi;

istituzione del Fondo Salva Sport con una quota percentuale sul totale della raccolta per le scommesse sportive;

infine abbreviazione dei gradi e dei tempi della giustizia sportiva (direttamente il Collegio di Garanzia dello Sport e successivamente il Tar e il Consiglio di Stato) in caso di contenziosi generati dalle decisioni che sono possibili adottare in deroga alle vigenti disposizioni dell’ordinamento federale sulla determinazione delle classifiche in caso di interruzione dei campionati della stagione 19/20 e quindi sulla determinazione degli organici per la stagione 20/21.

A tal proposito si è espresso anche il presidente della Figc Gravina che non ha tralasciato i ringraziamenti per il premier Conte e per l’intero esecutivo, in particolare per i ministri Spadafora e Gualtieri, e che ha ribadito come ora si possa guardare al futuro con più fiducia. Ha poi aggiunto: “Il calcio italiano come tutti gli altri settori sta pagando un costo altissimo a causa del covid-19, ma grazie al lavoro svolto di comune accordo con le istituzioni, in attesa di una graduale ripresa, possiamo porre le basi affinchè quest’emorragia diventi insanabile“.

Mariella Lamonica

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