Nasce lo United sul territorio della provincia di Varese: si tratta del nuovo polo calcistico distribuito sul territorio di Gorla Minore e Marnate Nizzolina. Nei giorni scorsi si sono susseguiti conferme e smentite: ora Luca Andrini, direttore sportivo dell’Accademia Calcio Marnate Nizzolina, vuole descrivere l’attuale scenario e i progetti futuri del Marnate.

Si parlava di un accordo già “depositato” con il Gorla Minore: conferma?
“Posso dire che né confermo né smentisco. Ma prima di arrivare al presente, devo fare un passo indietro di qualche anno. Ricopro la carica di direttore sportivo qui a Marnate dalla stagione 2017-2018: un gruppo di amici qualche anno prima aveva salvato il calcio locale e da neocittadino di Marnate, quando mi hanno contattato e chiesto aiuto, non ho potuto dire di no. Subito ho chiesto di puntare sul Settore Giovanile, e solo al termine del consolidamento, avremmo costituito un gruppo pronto a vincere con la Prima Squadra. La stagione 2018-2019 ha visto lo schieramento di 13 squadre ai nastri di partenza, segno che il progetto era stato ben accolto dalla città di Marnate e dai ragazzi dei paesi circostanti. Fatto questo, quest’anno ci siamo dedicato a raggiungere l’obiettivo promozione con la Prima Squadra”.

Obiettivo raggiunto.
“La squadra guidata da mister Andrea Vessella, che ho fortemente voluto e che ha creduto in noi 2 anni fa, è sempre stata in vetta dalla prima giornata, consapevole di aver a disposizione un gruppo già pronto per la categoria superiore, avendo già aggregato da inizio stagione ragazzi classe 2000 e 2001, e fatto esordire un promettente 2003. Poi è arrivata l’emergenza sanitaria: la società fin dal primo DPCM di febbraio ha sospeso ogni attività, non abbiamo permesso di accedere ai campi nemmeno per effettuare allenamenti a porte chiuse, interpretando in maniera restrittiva ogni Decreto, in quanto la salute dei nostri tesserati e dei loro familiari era più importante di qualsiasi risultato sportivo. Ci manca non aver potuto portare a termine la stagione sportiva e ci sono mancati i festeggiamenti per una promozione che certamente sarebbe arrivata sul campo”.

Ritorniamo ora alla prima domanda: come nasce lo United?
“In questi anni di crescita, sia numerica, sia in termine di programmi e contenuti, l’Accademia Marnate Nizzolina ha ricevuto più offerte di collaborazione o fusione da altre società limitrofe, ma la scintilla era scattata inizialmente tra Presidenti solo con il Gorla Minore”.

Perché proprio il Gorla Minore?
“L’obiettivo era quello di migliorare ancora. Con le altre società interessate che si sono fatte avanti, si sarebbe trattato di “vendere un pacchetto” al miglior offerente e non poter più proseguire con le linee guida tracciate dai correnti soci, ma solamente acquisire a scatola chiusa le procedure e i programmi standardizzati per tutte le squadre, per i tesserati e per i membri dello staff, calate dall’alto. Con il consiglio direttivo di questa società ci si è potuti confrontare da subito alla pari, guardandosi negli occhi, condividendo inizialmente i valori fondamentali, con la volontà di creare un polo calcistico importante, lavorando sinergicamente, mettendo a disposizione l’una dell’altra i reciproci punti di forza. Puntando sul modello della personalizzazione a noi caro, anziché su quello della standardizzazione”.

Valori fondamentali, personalizzazione, di cosa stiamo parlando?
“Personalmente ritengo che lo sport debba essere a portata di tutti, che un buon allenatore, soprattutto di settore giovanile, deve adoperarsi per insegnare anche ai ragazzi meno abili e che non vi debbano essere soglie di sbarramento che impediscano di praticare la disciplina sportiva a coloro che dispongono di meno abilità iniziali rispetto ad altri. Di contro anche i ragazzi più abili devono essere messi in condizione di affinare ed aumentare le proprie abilità e quindi bisogna garantire un giusto contesto formando gruppi omogenei e mettendo a disposizione di tutti i gruppi degli istruttori preparati. Penso che una società sportiva dilettantistica sul territorio debba in primo luogo svolgere attività a livello sociale e che sia necessario perseguire il benessere psicofisico dei propri iscritti fornendo strutture e servizi adeguati alle esigenze di atleti e famiglie. Nel settore giovanile dobbiamo impegnarci a seminare ben sapendo che i frutti li raccoglieranno altri. Dobbiamo formare i calciatori e gli “uomini” di domani. Altrimenti tutto quanto fatto di buono con il sostegno di ognuno di noi, degli allenatori, dei ragazzi e delle famiglie, rischierebbe di essere cancellato in brevissimo tempo. La storia calcistica recente, anche e soprattutto a Marnate, ci ha insegnato che basta veramente poco per distruggere mentre il percorso della ricostruzione è decisamente molto più lungo, complesso e faticoso”.

Questo porterà, dunque, alla nascita dello United?
“Per questo i soci apicali avevano scelto di dare vita al progetto United, che nella prossima stagione anche a causa dell’emergenza sanitaria rimarrà solo in fase di gestazione, a meno di eventuali colpi di scena: a causa del Covid lo staff tecnico non ha potuto relazionarsi con atleti, allenatori e staff e in questo modo si dovrebbero effettuare scelte “al buio”, sulla carta, solo dal punto di vista numerico, su ragazzi e allenatori, che sicuramente numeri non sono e non meritano di essere inclusi o esclusi da un progetto per mere questioni sinergiche. In questo momento l’Accademia Calcio Marnate Nizzolina, pur consapevole che in questo periodo di estrema incertezza normativa ed economica lo sforzo che dovrà sostenere risulterà maggiore, non lascerà certamente indietro nessuno dei propri iscritti e farà ogni sforzo necessario per mantenere vivo il calcio in questo Comune. I rapporti con la società limitrofa per quanto mi riguarda rimangono distesi, le basi di una futura collaborazione con altre società del territorio sono state tracciate: la strada è sicuramente questa, magari in futuro si potranno anche unire le matricole dando vita ad una vera e propria fusione, magari invece non se ne farà più nulla, magari individueremo un nuovo partner che condivida appieno le nostre linee guida e che ci possa far ulteriormente crescere in ambito qualitativo, mai dire mai, queste sono scelte in capo ai Presidenti. Ma far partire oggi un progetto così ambizioso solo sulla carta senza aver avuto a disposizione questi ultimi mesi di calcio giocato (e molto probabilmente neanche i primi mesi della prossima stagione) equivarrebbe a sacrificare sull’altare della sinergia e dei ritorni in immagine e competitività il nostro unico e vero patrimonio: le persone. Unendoci in questa fase saremmo andati quindi a tradire innanzitutto il motivo per cui i soci fondatori hanno dato vita alla società calcistica e sicuramente anche la fiducia che i nostri ragazzi e i loro genitori hanno riposto nell’Accademia Calcio Marnate Nizzolina in questi anni. Noi faremo sicuramente la nostra parte: il consiglio direttivo in carica deliberando il “bonus inattività emergenza sanitaria” ha di fatto già previsto delle scontistiche sulle quote associative per la prossima stagione  ma la speranza di tutti è che vengano effettuati stanziamenti mirati anche al sostegno del welfare nel nostro ambito, in quanto è ragionevole ipotizzare che sempre più famiglie potrebbero dover rinunciare ad iscrivere i figli a praticare sport, a causa delle inevitabili ripercussioni finanziarie create dal giusto lockdown a tutela della nostra salute”.

Silvia Galli

1 commento

  1. Probabilmente nel titolo fatto per trainare e incuriosire il lettore vi siete dimenticati di inserire il punto di domanda alla fine e in questo modo si è stravolto tutto il senso dell’articolo e il risulrato è fuorviante.
    “GORLA MINORE E MARNATE INSIEME PER FARE CALCIO A LIVELLO GIOVANILE? È NATO LO UNITED?”
    E la risposta che si da’ il lettore attento è: “NO”.
    Anche perché se si legge tutto l”articolo fino al termine risulta ben chiaro che il progetto non è partito.

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