Là dove c’era la conviviale ora c’è un meeting da remoto. Diavolo d’un Corona Virus! Il cui contagio ha avuto tra le sue ricadute anche lo stravolgimento della liturgia panathletica. Una volta attovagliata attorno al desco, ora confinata via web causa postumi pandemici. Ma il forzato digiuno si fa virtù se il relatore d’occasione è del livello di Marco Tajana, presidente dei Legnano Knights e consigliere federale della FIP, ospite martedì sera della video conference del Panathlon La Malpensa.
Tema dell’incontro (che ha coinvolto oltre 700 tra soci e soprattutto guest del club del Presidente Massimo Tosi), la stretta contingenza cestistica sottintesa dall’inequivocabile titolo: “Basket e Covid-19. A canestro dopo la pandemia”.                     

Stimolato dal giornalista di Legnanonews Sergio La Torre, dal Governatore di Area 2 Lombardia Attilio Belloli e dai connessi via Facebook, Tajana ha toccato la doppia cifra sia nei punti che negli assist. Dal Fondo di Solidarietà di 7.7 milioni stanziato il 5 giugno (“Un passo importante della federazione a sostegno del sistema tanto più che la sopravvivenza dei club non dipende certo dai costi federali che incidono per il 5/6%”), al Lodo Salva Città (“La possibilità di trasferire il titolo sportivo significa patrimonializzare le società. Ma sarebbe stato meglio adottare il Lodo Petrucci”), alla società/famiglia (“Il problema del mio DS Maurizio Basilico è sempre quello di comunicare ad un giocatore che non verrà confermato. Per il clima di armonia che si è creato”), al futuro del basket a Legnano (“Abbiamo trattato per un mese e mezzo con l’Olimpia Milano per diventare la loro società satellite in A2. Ci riproveremo. L’obiettivo è tornare in 2/3 anni nei campionati nazionali”), al settore giovanile (“Va portato avanti per la sua funzione sociale. Non per guadagnare”), alle ambizioni politiche (“Il mio non è un progetto politico. Non voglio scendere in campo. Solo ridare dignità allo sport legnanese. Cosa che manca da 30 anni”), al derby con Busto (“Là sono più fortunati. Hanno avuto amministrazioni più partecipi e lungimiranti”), sino al modello NBA (“Negli Stati Uniti c’è un Commissioner che decide e un sistema che produce profitti. Dovremmo prendere spunto. Solo l’Eurolega è andata in quella direzione. In Italia il binomio Federazione/Lega andrebbe razionalizzato”).                  

Il meeting è stato preceduto da un minuto di raccoglimento in memoria di Nino D’Orazio (socio di specchiata indole panathletica venuto a mancare lo scorso febbraio) e Niccolò Sartoni (giovane atleta ed educatore bustocco la cui scomparsa ha sconvolto il mondo della spicchia del territorio). Attimi di silenzio dove le parole non possono arrivare.  

Giovanni Castiglioni

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui