Da poco più di un anno e mezzo a Luino ma sin da subito si è fatto suo l’appellativo di bomber, Vincenzo Lucanto quest’anno oltre alla promozione in Prima Categoria ha raggiunto un altro “traguardo”: la candidatura al Pallone d’Oro di Seconda Categoria (girone Z). Un giocatore che di appendere le scarpine al chiodo proprio non ci pensa e continua a guardare quella palla con gli stessi occhi di quando era bambino.

Cosa ne pensi di questa nomina?
“Naturalmente mi rende felice, vuol dire che riesco ancora a dare un contributo, sono cose piacevoli. Il mio motto è ‘Non importa la categoria ma l’impegno e la passione che ci metti’ ”.

Che annata è stata per te? Sei soddisfatto della tua prestazione ma anche di quella della squadra?
“Abbiamo meritatamente vinto il campionato. Purtroppo la stagione è finita come sappiamo tutti, sarebbe stato meglio vincere sul campo ma abbiamo dimostrato che potevamo giocarcela con chiunque, collezionando anche una bella striscia vincente. Ci sarebbe dovuto essere lo scontro con il Laveno con il quale potevamo confermarci o riaprire il campionato, ma è andata così. Dal punto di vista individuale all’inizio non ho giocato molto, ero spesso in panchina ma dalla partita con la Malnatese mi sono ripreso e ho fatto la cavalcata per arrivare fino a dove sono riuscito ad arrivare”.

Qual è stato il momento più emozionante sia di questa stagione che in generale da quando sei qui?
“In generale i momenti più belli sono state le prime vittorie di quest’anno perché venivamo dalla retrocessione ed essendo arrivato a gennaio di quella stagione ci stavo male perché le cose non andavano. In quest’annata ciò che ricordo particolarmente è la vittoria con il Lonate dove abbiamo avuto la convinzione di essere una grande squadra”.

A 37 anni e di esperienza alle spalle, qual è lo stimolo che ti porta a continuare?
“La voglia, senza dubbio, il calcio è il mio hobby preferito. Faccio tanti sacrifici per giocare e quello che fa la differenza è la voglia di primeggiare, la “cazzimma” che non ti fa mai tirare indietro, non mollo mai un centimetro, neanche durante gli allenamenti”.

A chi vorresti dedicare l’eventuale vittoria del Pallone d’Oro?
“Ai miei compagni perché sono loro gli artefici di questo e poi alla mia famiglia che mi supporta e sopporta”.

Hai già parlato del tuo futuro con la società?
“Non c’è ancora la conferma, ne parleremo e vedremo se ci saranno i presupposti per continuare insieme”.

Roberta Sgarriglia

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