Il 7 agosto scadranno i termini per l’iscrizione al campionato di Seconda Categoria e una realtà storica della nostra zona come quella del Cairate Calcio rischia di non parteciparvi. La ragione è principalmente una: il centro sportivo. Al momento, infatti, il club non è iscritto né sussistono le condizioni per farlo in tempi brevi perchè si è in attesa dell’autorizzazione per l’uso della struttura calcistica per tutta la stagione e di conoscere le tariffe di affitto.
Ricostruendo la vicenda, dopo averlo rimesso a nuovo e a norma con un investimento di oltre un milione di euro, recentemente il Comune di Cairate ha pubblicato una bozza della disciplinare del bando che uscirà in tempi brevi per individuare il nuovo gestore del campo sportivo di via Matteotti e come requisito indispensabile per l’aggiudicazione della struttura per i prossimi 14 anni, oltre a incentivare lo sviluppo del calcio giovanile e dilettantistico locale e quello dell’atletica, il nuovo assegnatario dovrà avere un fatturato annuo almeno di 186.850 euro, cosa che il Cairate Calcio non ha e non può garantire.

Da qui la reazione di Pasquale Curatolo, allenatore della prima squadra e Responsabile di tutta l’area tecnica e progettuale della società da oltre 25 anni. “Si tratta di una scelta politica del Comune che ha deciso di ricavare degli utili dal centro sportivo. Per fare questo ha incluso nella bozza del bando di appalto anche l’area feste che, di fatto, non c’entra niente con il campo da calcio di cui abbiamo usufruito noi per anni, né con la pista di atletica utilizzata per l’atletica e il ciclismo. Il fatturato richiesto è quello di un’azienda media oppure di una società sportiva dilettantistica con un fatturato che soddisfa le condizioni economiche di redditività che non sono le nostre. Noi a queste condizioni non possiamo partecipare e al momento non possiamo programmare il futuro né della prima squadra né delle nostre formazioni giovanili”.

“L’Amministrazione Comunale attuale, presieduta dal sindaco Paolo Mazzucchelli, ha portato avanti un progetto già previsto dalla giunta precedente e questa decisione sta impedendo ogni forma di sviluppo. I lavori di riqualificazione sono durati più di un anno e mezzo e hanno comportato relativi sfratti e danni alla nostra immagine e siamo diventati una società nomade – continua Curatolo -. Si sono vanificati tutti i sacrifici delle persone che si sono avvicendate da quarant’anni a questa parte e gli sforzi che ognuno di noi ha fatto per far diventare la nostra realtà un fiore all’occhiello riconosciuto in tutta la provincia e non solo. Per 22 anni consecutivi abbiamo organizzato il Torneo Primavera Città di Cairate, nato per ricordare un nostro atleta mancato da giovanissimo. Per anni e anni abbiamo unito persone di Cairate, Peveranza e Bolladello sotto il segno del calcio, abbiamo svolto numerose attività di integrazione per bambini e ragazzi extracomunitari e abbiamo ospitato a nostre spese gli allenamenti del Vharese, un’associazione per ragazzi con disabilità psichica. Non è accettabile che adesso si voglia cancellare la nostra storia. Questa scelta ci obbliga a morire”.

La quota di affitto del centro sportivo per allenamenti e partite (“250€ a gara sul campo in erba senza tracciature, pulizie e illuminazione”, precisa Curatolo) per ora sembra essere rimasta invariata rispetto all’anno scorso, ma lo stesso Curatolo pone un interrogativo: “Nella bozza della disciplinare del bando c’è scritto che ci sarà il “libero mercato”, ma questo non vuol dire venirci incontro. Chi ci assicura che il prezzo di affitto non cambierà quando sarà nominato il nuovo gestore? Noi del Cairate Calcio abbiamo avuto in concessione la struttura per 40 anni, l’abbiamo sempre manutenuta, nel migliore dei modi, attraverso il contributo che equivale ad un terzo di quanto voglia ricavare il Comune stesso con la concessione mediante il bando. E ora non ci danno la possibilità nemmeno di partecipare allo stesso dando priorità assoluta alla redditività e non all’uso, da parte delle associazioni del territorio, di un bene comunale riqualificato, come più volte sottolineato, per la cittadinanza e le fasce meno abbienti. Possono partecipare al bando aziende e club che, potenzialmente, possono arrivare da tutta Italia come prevede il decreto 50 del 2016, ma che non potrebbero mai avere i crediti di 40 anni di gestione come società del territorio come noi del Cairate Calcio. Abbiamo chiesto di lasciare in gestione alle società sportive che gravitano nella struttura il proprio ambito (il campo da calcio oppure la pista di atletica), ma il Comune ha preferito fare un bando unitario e inserire pure l’area feste. Non si fa così: questa è una scelta che taglia fuori tutti e penso che l’amministrazione debba dire ai cittadini che sta portando avanti un progetto di ritorno economico su un bene comunale che doveva servire ad altro. La logica gestionale non deve cancellare tutto il resto”.

Il futuro del Cairate è quindi davvero è appeso alle tariffe di “libero mercato” e il club attende risposte dal primo cittadino entro qualche giorno. “Ringrazio da parte della società le decine, centinaia e migliaia tra genitori, allenatori, dirigenti e addetti ai lavori che in questi anni ci hanno sostenuto e che sono stati nella nostra famiglia. Così non possiamo andare avanti e il Comune dovrà prendersi la responsabilità di non trattare con una società che ha onorato questo paese ed ha cresciuto generazioni e generazioni ma, soprattutto, che ha dato loro la possibilità di sviluppare e accrescere quel senso civico, di comunità e di appartenenza al proprio Comune che tanto sembra stare a cuore agli amministratori”.

Curatolo chiede quindi di sciogliere il nodo “libero mercato” mettendo il Cairate Calcio alla pari delle altre associazioni nell’utilizzo del centro sportivo. “Lo sport ha un solo nome almeno per le società dilettantistiche locali”. Se restasse tutto così, invece, la parola fine all’attività del Cairate Calcio sembra essere vicina.

Se la società di casa non partecipa al bando comunale, ha presentato la documentazione prevista la Varesina Calcio, interessata a gestire la struttura e ad inserire così un altro tassello ai campi già a disposizione a Venegono Superiore, Vedano Olona e Castiglione Olona.

Laura Paganini

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