Tra le squadre che dal 27 settembre si sfideranno sui campi di Seconda Categoria c’è anche la Jeraghese, ripescata dopo essere arrivata seconda nel girone A di Terza Categoria. Delle sensazioni del gruppo ne ha parlato Simone Maraggia, l’attaccante al suo terzo anno con i rossoblù che nella stagione passata ha totalizzato 8 reti mentre nell’anno precedente ben 25.
Tra poco inizierete il campionato, che impressioni avete?
“A livello di squadra penso che possiamo dire la nostra, siamo rimasti tutti e abbiamo limato dove mancava qualcosa. Nella scorsa stagione abbiamo dimostrato di essere degni e saper fare bene. Ora ce la giochiamo, lo scopo principale è la salvezza, dopodiché vediamo dove si può arrivare. Io mi sto allenando e spero che alla fine il duro lavoro paghi”.

Domenica avete fatto un’amichevole con l’Arsaghese, com’è stato tornare in campo dopo tanto tempo?
“Personalmente è stato azzardato fare un’amichevole con loro, hanno giocatori come Puricelli o Falsaperna ma è stato un buon test dove ci siamo comportati abbastanza bene, peccato per il risultato. Sembrava strano anche tirare in porta”.

Ti sei fissato un obiettivo?
“Prima vorrei pensare alla salvezza perché non ha senso fare 10 goal e 10 assist se poi retrocediamo. Comunque non me lo sono ancoro posto, devo, anzi dobbiamo, recuperare la condizione fisica e poi del resto se ne riparlerà”. 

Pensi che il fatto di non aver giocato per il Coronavirus possa penalizzarvi sotto l’aspetto mentale?
“Noi non dovremmo soffrire questa cosa perché siamo stati ripescati, non dovremmo fare un buco nell’acqua. Siamo carichi ma sicuramente ci saranno delle sorprese”.

Come ti trovi in questa società? Hai avuto modo di vedere le prossime avversarie?
“Il nostro punto di forza è il gruppo, lo spogliatoio e i tifosi. Adesso sta tutto nel dimostrarlo. Non conosco tutte le squadre di Seconda perché non sono vicine, ma so della Sommese e Malnatese con cui abbiamo giocato contro. Il campionato sarà lungo, una battaglia da settembre a giugno”.

Come ti descriveresti come giocatore?
“Se voglio posso dare tanto mentre se ho la testa da un’altra parte posso pure accomodarmi”.

Roberta Sgarriglia

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