Settimana di transizione tra le fatiche di Supercoppa e la voglia di esordire in regular season per una Openjobmetis che lavora incessantemente sotto gli ordini di coach Bulleri per arrivare pronta all’esordio in campionato, che ad oggi avverrà domenica 27 contro Brescia alle 18:15 all’Enerxenia Arena, rigorosamente a porte chiuse.
Il precampionato è stato tanto difficile quanto ricco di novità ed entusiasmo in casa Pallacanestro varese che, dopo l’addio con coach Caja, sta scoprendo metodi e tecniche di lavoro del “Bullo” allenatore. Il team Manager biancorosso Massimo Ferraiuolo racconta come è stato vissuto questo precampionato e come vede il lavoro del nuovo allenatore, alla prima esperienza da head coach.
Come avete vissuto all’interno della squadra l’addio a coach Caja?
“Quando avvengono queste cose sono delle sconfitte per tutti, da chi subisce la decisione a chi la deve prendere, al gruppo squadra. E’ giusto ringraziare coach Caja per tutto quello che ha fatto a Varese e penso che anche lui, al di là dell’episodio finale, debba ringraziare tutta la città, i tifosi e la società per quello che gli ha dato in questi anni e che gli continuerà a dare nei prossimi due, come ha detto lui in un’intervista. E’ stata una storia che ha rilanciato la sua carriera e lui l’ha sfruttata bene. Lo ringraziamo ma anche lui deve ringraziare Varese per tutto ciò che gli ha permesso di fare in questi anni”.

Com’è stato il suo rapporto personale e professionale con Caja in questi anni?
“Sono anche stato un giocatore di Attilio ormai più di trent’anni fa. Penso di essere una delle persone che un po’ meglio lo conosceva. Sicuramente lui pretende tantissimo da se stesso e vuole che anche gli altri diano il massimo ogni giorno in ogni situazione. Per me lavorare con lui è stata un’ulteriore possibilità di crescita. Ho imparato a vivere aspetti della mia professione a livello più ampio e totale e di questo lo ringrazio. Detto questo, una volta chiuso il rapporto, con tutto il dispiacere del caso, non posso che trarne un bilancio positivo della mia esperienza con coach Caja”.

Venendo al presente, lei che è stato anche un grande giocatore e lo ha vissuto da giocatore negli ultimi anni a Varese, come vede il Massimo Bulleri allenatore?
“Lo vedo bene. La novità più grossa, essendo un ex giocatore, Massimo la sta portando sotto il punto di vista relazionale con la squadra. Ha una visione probabilmente più ampia di quelle che sono le dinamiche a livello di rapporti nello spogliatoio e di conseguenza in campo. Il confronto con tutti i componenti del roster è continuo e secondo me questo porterà ad una responsabilizzazione individuale maggiore rispetto al lavoro totale, di sistema e di dedizione assoluta al sistema che voleva Caja. Per quel che riguarda l’atteggiamento ed il lavoro in palestra, è inesauribile. E’ sempre attento e concentrato sul far capire le nuove idee di gioco alla squadra. Le prime impressioni non possono che essere positive e questa non è una considerazione affatto scontata, perché non tutti i grandi giocatori sono anche grandi coach. Poi, devo ammettere che anche da giocatore qui e da allenatore in seconda, Massimo ha sempre dimostrato di avere una marcia in più e che aveva la stoffa per concentrare tutti i suoi sforzi ed il suo futuro per fare l’allenatore”.

A termine della Supercoppa, da annoverare sempre come un pre campionato seppur in forma ufficiale, cosa le è piaciuto di più della squadra e su cosa invece dovete ancora migliorare?
“La cosa più bella che ho visto e che succede ormai da un po’ di anni a questa parte è che anche quest’anno la squadra è composta da un gruppo di ragazzi che ha voglia di sudare insieme, di far fatica e di aiutarsi l’uno con l’altro con grande entusiasmo. Se a questo aggiungiamo che quest’anno nel roster abbiamo due campioni come Scola e Douglas che interpretano anch’essi questo concetto ogni giorno, penso che stiamo facendo qualcosa di estremamente importante. Non è facile pensare che un giocatore del calibro di Luis, abituato ad un’altra dimensione di basket, possa interpretare così positivamente la nuova realtà. Abbiamo sicuramente da migliorare e da lavorare tanto, ma abbiamo la fortuna che la squadra è un gruppo giovane e dedito al lavoro. Sono convinto che possa dare grandi soddisfazioni a tutti quanti, tifosi in primis, che speriamo possano tornare a riempire presto il palazzetto”.

Alessandro Burin

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