Aspettative alte e nessun timore reverenziale. A Bodio Lomnago la stagione del Don Bosco parte con queste prerogative. Tra amichevoli, Coppa Lombardia ed esordio in campionato, la squadra ha attraversato più bassi che alti, ma il direttore sportivo Franco Paolelli ha le idee chiare: “Quest’anno puntiamo alla Seconda Categoria”. Sull’anno calcistico appena iniziato aleggia però lo spettro di un nuovo stop causa Covid, che secondo il dirigente comporterebbe problematiche gravissime a tutte le società. 
Due sconfitte in Coppa e vittoria alla prima giornata di campionato. Che giudizio dà a questo avvio di stagione? E quali ambizioni ha il Don Bosco?
“La partenza non può definirsi buona, ci aspettavamo qualcosa di più. Sicuramente i ragazzi hanno bisogno di tempo per assimilare le idee tattiche del mister, anche perché si tratta di una rosa molto giovane, però dobbiamo puntare in alto. Abbiamo cercato di allestire una squadra di livello perché l’obiettivo è chiaro: vogliamo la promozione. Qui a Bodio ci sono calciatori che potrebbero tranquillamente giocare in categorie superiori ma hanno scelto il nostro progetto”. 

Domenica però avete conquistato i primi tre punti contro l’Accademia Visconti. Che partita è stata?
“Un 1-0 striminzito, non abbiamo giocato molto bene. Siamo subito passati in vantaggio ma poi abbiamo sciupato tanto, colpendo più volte i legni. Tamborini ha segnato e poi sbagliato un rigore. Dovevamo chiudere la partita e capitalizzare le occasioni create. Insomma, si può fare di più. Non dico che siamo demoralizzati, sicuramente c’è da lavorare”.

A proposito di Mirco Tamborini, è stato uno dei protagonisti della scorsa stagione. L’uomo di punta è ancora lui? 
“È sicuramente molto importante per noi, questo è fuori dubbio, ma non è il solo. Puntiamo forte sui nostri atleti più offensivi: Di Vincenzo, Tebaldini, Negri, Pinorini, per fare degli esempi. Qualcosina forse ci manca sia in difesa che a centrocampo, ma i miglioramenti fatti nel collettivo quest’anno ci danno fiducia”. 

Facciamo un passo indietro. 15 dicembre 2019: Città di Varese-Don Bosco 4-5. Una giornata storica per voi.
“Assolutamente sì, fu una grande emozione. Vincere contro il Varese ti porta soddisfazione, ma farlo all’Ossola ancora di più. A maggior ragione in un pomeriggio ricco di gol come quello. Erano i favoritissimi per la vittoria del campionato ma noi ci siamo imposti, nonostante avessimo una rosa inferiore alla loro. Ancora oggi faccio ricordare ai ragazzi quella partita per dare loro la carica giusta”.

Passiamo ora a un argomento meno piacevole: emergenza Covid. Il Don Bosco ha riscontrato difficoltà nel programmare la nuova stagione?
“Certo, lo stop è stato molto grave per noi. Speravamo di ricominciare presto ma così non è stato. Come società abbiamo enormi difficoltà con i finanziamenti a causa della mancanza di sponsor. Un nuovo blocco della stagione sarebbe fatale. Per programmare la stagione servono migliaia di euro tra iscrizione, tesseramenti, attrezzature e tutto il resto. La Federazione ha aiutato noi e le altre società con un bonus di 500 euro. Davvero pochi se paragonati alla spesa totale annuale”.

Dario Primerano

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