Due punti in altrettante giornate. Fatturato che va letto nella filigrana della consistenza degli avversari (la Carrarese punta alla B quest’anno, la Pro Vercelli l’anno prossimo) e dell’allarme infermeria sibilato in via Cà Bianca nell’ultima settimana. Ad Olbia (ore 18.30, stadio “Nespoli”), la Pro Patria affronta il terzo infrasettimanale consecutivo (primo dei 9 stagionali di campionato) ancora con gli uomini contati (7 assenze) ma con lo spirito di chi possiede un’identità precisa. Messa da parte in tempi di abbondanza per poterne poi disporre in epoca di carestia. Per una gara da gestire ancora senza Javorcic in panca, contro un ex di corta data ed opposti ad un avversario (solo?) apparentemente in difficoltà.     

Ancora tu, non mi sorprende, lo sai? Non riconfermato a Busto causa precisa scelta strategica, Paolo Tornaghi ha trovato casa (e pali da difendere) ad Olbia. Dove ha portato i suoi 32 anni, un’esperienza intercontinentale e le 44 presenze (42 in campionato e playoff con 48 reti subite e 19 clean sheet) maturate nelle due ultime annate biancoblu. Evocate nelle sue prime dichiarazioni isolane: “Qui a Olbia ho trovato un ambiente positivo e ambizioso. Ho notato sin da subito che c’è grande voglia di migliorarsi e questo per me fa la differenza. A Busto, con la Pro Patria, ho trascorso due annate positive raggiungendo obiettivi di squadra importanti. Ora voglio proseguire su questa livello cercando di fare il massimo per l’Olbia”.

Chi mal comincia. Due vittorie nelle prime due giornate delle ultime due stagioni (terminate poi al 13° e al 18° posto), due sconfitte (Pontedera ed Alessandria) per aprire questa. Perché (chissà?), visti i recenti epiloghi, forse è il caso di ribaltare l’incipit. Ad Olbia sceneggiatura riscritta. Con sviluppi che non lasciano spazio a spoiler. Nel 4-1 rimediato domenica al “Moccagatta”, Max Canzi ha messo in campo un 3-4-1-2 con Tornaghi tra i pali; il veteranissimo Francesco Pisano (5 stagioni ad Olbia e 9 in A con il Cagliari), l’intramontabile Emerson ed Altare in difesa; Arboleda, Nicholas Pennington, l’olbiese La Rosa (solo squadre isolane sul suo personalissimo cartellino) e Doratiotto in mediana; il barese Nunzio Lella enganche dietro a Cocco e Luca Gagliano (un gol e un assist con il Cagliari nel 2-0 alla Juventus del 29 luglio scorso). In termini anagrafici, due ’98, un ’99 e due 2000. E 6 elementi in rosa in prestito o in acquisizione gratuita dal Cagliari. A cui l’Olbia è da anni apparentata.           

Com’è dura la Gallura. L’Olbia rappresenta una delle 11 formazioni sarde (le altre sono Arzachena, Cagliari, Calangianus, Carbosarda, Castelsardo, Fer-Massenti San Giovanni, Santa Teresa di Gallura, Selargius, Tempio, Torres Sassari) incrociate dalla Pro Patria nella sua storia. Bilancio complessivo di 16 vittorie, 8 pareggi e 13 sconfitte (4/5/10 oltre Tirreno). Cui sommare il 2-0 griffato Mannucci dello spareggio di Roma per la A con il Cagliari (6 giugno 1954). 

A seguire 7 precedenti contro i galluresi (la stagione passata il ritorno a Busto non si è giocato causa lockdown). La Pro ha vinto 2 volte al “Nespoli”. Curiosamente, sempre il 13 ottobre:
12 novembre 1995  Pro Patria – Olbia  1-0  (Ferretti)
31 marzo 1996  Olbia – Pro Patria  3-1  (3 Di Nicola, La Falce)
13 ottobre 1996  Olbia – Pro Patria  0-1  (Guerzoni)
2 marzo 1997  Pro Patria – Olbia  3-0  (Brizzi, Lunini, Rocchi)
23 settembre 2018  Olbia – Pro Patria  2-1  (Battistini, Ceter, Ragatzu)
20 gennaio 2019  Pro Patria – Olbia  3-2  (Le Noci, 2 Ogunseye, 2 Gucci)
13 ottobre 2019  Olbia – Pro Patria  0-1  (Spizzichino)

Kumara con vista. Infrasettimanale affidato a Sajmir Kumara di Verona (Matteo Pressato e Franco Iacovacci di Latina gli assistenti, Niccolò Turrini di Firenze il quarto ufficiale). Il fischietto scaligero è un terzo anno (24 dirette in Serie C con 11 successi interni, 6 esterni e 7 pareggi) con un precedente per parte:  
2 dicembre 2018  Lucchese – Olbia  1-1
17 dicembre 2017  Darfo Boario – Pro Patria  0-0

Giovanni Castiglioni

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